Crateri e cenere lavica: A18 in versione Etna

di Tonino Demana. Voragini sulla martoriata autostrada, decine di mezzi danneggiati tra Fiumefreddo e Roccalumera

A giudicare dall’enorme quantità di cenere lavica e dai numerosi crateri sembra che l’Etna si sia “spostata” a valle. Niente paura, nessun avviso dei vulcanologi, l’unico avviso è per gli automobilisti che percorrono la martoriata A18 Messina-Catania, negli ultimi tempi oggetto di corposi investimenti per renderla finalmente sicura, ma che ancor oggi viene classificata come una delle autostrade più pericolose d’Italia e comunque lontana dagli standard di sicurezza europei.
I pericoli non finiscono mai per chi si avventura, in particolare, sul tratto Fiumefreddo-Roccalumera, un’autentica corsa ad ostacoli tra cenere lavica, pietre, buche, restringimenti e cantieri aperti, uno di questi parte da Giardini e finisce a ridosso della frana di Letojanni, dov’è in corso la messa in sicurezza del costone e la conseguente realizzazione di due gallerie artificiali. Voragini aperte in un lungo tratto a doppio senso di circolazione, dove evitare le buche è praticamente impossibile. La situazione è peggiorata nelle ultime ore con le piogge che hanno contribuito all’ammaloramento (questo il termine tecnico) della sede stradale.

A denunciare le estreme condizioni di pericolo sono stati molti automobilisti che, sulla pagina facebook del gruppo “A18 e A20: le autostrade siciliane della vergogna”, hanno chiesto l’intervento dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. In particolare a causa di una voragine all’altezza dello svincolo di Fiumefreddo, in direzione Messina, sono state danneggiate una trentina di auto. Sempre nel gruppo social sono state segnalate decine di buche che a volte piene d’acqua ed al buio rischiano di provocare incidenti stradali.

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