L’ad di AstraZeneca indagato a Siracusa, l’azienda si difende: ‘Nessuna prova’

La Procura si muove dopo la morte del militare. La ditta: "Non è detto che il vaccino innalzi il rischio di un coagulo di sangue"

SIRACUSA – Lorenzo Wittum, amministratore delegato di AstraZeneca, è uno dei quattro indagati dalla Procura di Siracusa nell’inchiesta sulla morte del sottufficiale della marina militare Stefano Paternò, 43enne deceduto tre giorni fa a Misterbianco.
Il giorno prima si era sottoposto alla prima dose di vaccino Astrazeneca. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto prima di eseguire l’autopsia fissata per domani. Le altre tre persone raggiunte dall’avviso di garanzia, notificato da carabinieri del Nas di Catania, sono un medico e un infermiere dell’ospedale militare dove è stato somministrata la dose, e un medico del 118.
AstraZeneca intanto ha reso noto che “non ci sono prove di un aumento del rischio” di un coagulo di sangue a causa del vaccino anti-Covid. “I numeri su questo tipo (di problema medico) sono molto più bassi in coloro che sono vaccinati rispetto a quanto ci si aspetterebbe nell’insieme della popolazione”, ha spiegato il gruppo anglo-svedese in un comunicato, dopo che alcuni Paesi hanno sospeso a scopo precauzionale la somministrazione di quel vaccino.
Nel frattempo l’Aifa, avendo avuto notizia che stanno circolando sui social falsi numeri di lotti di vaccino AstraZeneca contro il Covid, ribadisce che “l’unico lotto di vaccino AZ oggetto del divieto d’uso sul territorio nazionale è il numero ABV2856”.

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