“Mi tradiva, ho ucciso Piera in un raptus”: ma la Procura contesta la premeditazione

Omicidio della neomelodica a Palermo: convalidato il fermo del marito, per l'accusa si è trattato di un delitto pianificato

PALERMO – Il gip di Palermo ha convalidato il fermo di Salvatore Baglione, 37 anni, accusato dell’omicidio della moglie Piera Napoli, 32 anni, cantante neo melodica e madre di 3 figli, il cui corpo senza vita è stato ritrovato domenica nel bagno di casa, nella borgata popolare di Cruillas, a Palermo.
In collegamento in videoconferenza dal carcere di Pagliarelli, Baglione ha ribadito quello che ha detto domenica ai carabinieri. “E’ stato un raptus. L’ho uccisa perché mia moglie mi tradiva”.
L’uomo è indagato per omicidio volontario, con le aggravanti dei “futili motivi e della “crudeltà”. Il gip ha anche disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.
Nel corso delle indagini, condotte dalla Compagnia San Lorenzo, guidata dal capitano Simone Calabrò, sono state raccolte le drammatiche testimonianze di alcune amiche della vittima che quindici giorni fa, dopo l’ennesima lite, aveva cacciato di casa Salvatore Baglione.
La Procura di Palermo non crede a Salvatore Baglione. Il sostituto procuratore Federica Paiola gli contesta l’aggravante della premeditazione escludendo l’omicidio d’impeto.
Baglione, dipendente di una ditta che trasporta carni, aveva portato a casa un coltellaccio da lavoro. Con quel coltello, ha affrontato la moglie, mentre era in bagno. Per l’accusa si è trattato dunque di un delitto pianificato.
Domani pomeriggio, in Procura, verrà affidato l’incarico al medico legale per l’autopsia, che si terrà in serata all’istituto di Medicina legale del Policlinico. Poi la salma sarà restituita ai familiari per celebrare i funerali.

scroll to top