Festival di Sanremo senza pubblico

Lettera del ministro Speranza al Cts: "La prescrizione già prevista nel Dpcm del 14 gennaio". La Rai: "Teatro come studio tv"

ROMA – “Per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali – qual è, per l’appunto, il Festival di Sanremo – restano vigenti le prescrizioni di cui all’articolo 1 comma 10 del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021, che consente lo svolgimento degli spettacoli in assenza di pubblico”. E’ quanto si legge nella lettera inviata dal ministro Speranza al coordinatore del Cts Agostino Miozzo dopo le richieste dei discografici sullo svolgimento del festival di Sanremo.
Nella lettera il ministro fa riferimento alla nota del 20 gennaio con la quale, si legge, “le associazioni di riferimento per il comparto discografico hanno chiesto, in ordine all’edizione 2021 del Festival di Sanremo, un intervento del Cts al fine di predisporre un protocollo di sicurezza degli artisti sul palco e dietro le quinte”. Al riguardo, Speranza chiede di “sottoporre tale istanza alle valutazioni del Comitato tecnico scientifico affinchè possano essere fornite in tempo utile le necessarie indicazioni, considerando, in ogni caso, che, per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali – qual è il Festival di Sanremo – restano vigenti le prescrizioni” del dpcm del 14 gennaio 2021.
Teatro o studio tv? Il nodo della presenza del pubblico all’Ariston per il Festival di Sanremo è legato alle disposizioni in vigore: i teatri sono chiusi, ma la presenza di pubblico è ammessa negli studi televisivi, “in quanto alle trasmissioni televisive non si applica il divieto previsto per gli spettacoli, perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento ‘coreografico’ o comunque strettamente funzionale alla trasmissione”, ferme restando le norme di distanziamento” si legge nelle Faq sul sito di Palazzo Chigi.
Alcuni programmi tv, come Amici di Maria De Filippi, si svolgono con il pubblico, nel rispetto delle norme anti contagio. La linea della Rai è ‘equiparare’ l’Ariston a uno studio che ospita “un programma tv seriale”, come ha spiegato ieri anche il direttore di Rai1 Stefano Coletta e quindi può svolgersi in presenza di pubblico (comparse, figuranti, ospiti) come prevede la risposta alla domanda pubblicata nelle Faq.

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