“Chiedere zona rossa scelta azzeccata, ora possibile passaggio ad arancione”

L'assessore Razza: "A breve scopriremo se l'indice Rt ci consentirà il declassamento. Riaprire le scuole superiori? Stiamo verificando"

PALERMO – “Qualche ora ancora e scopriremo se l’indice Rt, come appare dalla riduzione dei contagi in Sicilia, ci permetterà di condividere col governo centrale il possibile declassamento del rischio della regione”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendo all’Assemblea siciliana sulla situazione pandemica in Sicilia, attualmente in zona rossa.
“Su 10 mila abitanti, la Sicilia è al quinto posto per incidenza dei contagi, al 12esimo posto per decessi, settima per tamponi molecolari. Con l’inserimento dei tamponi antigenici, il tasso di positività nell’Isola è passato dal 12% al 5%”, ha aggiunto Razza.
“La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia non è stata politica – ha spiegato Razza -. Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimane. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò 1.27”.
PARAMETRI OSPEDALIERI. L’Isola, inoltre, secondo Razza, ha buoni parametri ospedalieri: “La Sicilia è tra le regioni col maggiore rispetto dei parametri di ospedalizzazione, 30% terapia intensiva e 40% di medicina e degenza ordinaria. Siamo al di sotto di entrambi i parametri”.
I FURBETTI DEI VACCINI. L’assessore è anche intervenuto sul caso dei “furbetti dei vaccini”, con alcune dosi somministrate a chi non era nella lista: “A fronte di 105 mila soggetti vaccinati, in Sicilia le criticità hanno riguardato un numero modesto di persone. Il tema è legato al rispetto delle procedure da parte di tutti. Un conto è se rimane qualche dose scongelata coinvolgere altri soggetti per non perderla, diverso se qualcuno in modo preordinato abbia ceduto dosi. C’è in corso una attività amministrativa a Palermo e Ragusa per accertare quanto accaduto in alcune circostanze”.
L’assessore ha spiegato di avere dato indicazioni con un’apposita circolare: “Laddove siano scongelate più dosi, si deve fare riferimento alle categorie indicate nella circolare, ovvero gli over 80, dipendenti del servizio pubblico, e non certo familiari, parenti e amici. Ce ne occuperemo ancora nelle prossime giornate”.
RIAPERTURA SCUOLE SUPERIORI. In vista della riapertura delle scuole superiori la Regione siciliana sta mettendo in campo un progetto ‘Scuole sicure’: “Stiamo verificando con il Cts e l’assessorato all’Istruzione per la ripartenza delle scuole”, ha spiegato Razza.

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