“Requisire i vaccini alle multinazionali”

Musumeci: "L'Europa non sta facendo una bella figura". Boccia: "Richiami garantiti"

“Durante la prima fase della emergenza pandemica ai confini degli Stati si requisivano materie prime, mascherine e ventilatori. Oggi mi chiedo: perché non si pensa a requisire le fiale dei vaccini prodotte nei Paesi dell’Unione europea?”. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, lancia la sua proposta provocatoria.
“Non vorrei che, mentre oltreoceano il nuovo presidente Biden si dice pronto ai poteri della guerra per la produzione dei vaccini, dalle parti nostre vi sia un atteggiamento remissivo nei confronti di multinazionali che – prosegue – non possono produrre da noi, firmare contratti con impegni precisi e poi, magari (ma spero non sia così), vendere a prezzi maggiori dove meglio conviene. Requisire i vaccini delle multinazionali: è questo che gli italiani si aspettano”.
Il governatore annuncia che “la Sicilia sosterrà l’azione legale dello Stato contro la riduzione dei vaccini ed è pronta, come tutte le regioni italiane, a fare la propria parte in tutte le sedi”
“Tuttavia – aggiunge Musumeci –  lo dico con grande rispetto per le istituzioni comunitarie, non mi pare che l’Europa ci stia facendo una buona figura perché le multinazionali stanno dimostrando di fregarsene, convinte che alla fine si dovrà bussare alla loro porta”.
“Al posto di porre paletti burocratici – aggiunge il presidente della Regione – sulle risorse che potranno servire per dare ristoro alle aziende e sostenere la crisi economica, si deve fare di tutto per trovare vaccini e risarcire le imprese. È questo che gli italiani si aspettano da Bruxelles”.
Dal canto suo, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha spiegato a SkyTg24: “E’ evidente che, se i vaccini non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l’immunità di gregge. Non dipende da noi ma dalle aziende che forniscono i vaccini”.
I richiami saranno “fatti e garantiti” ma che il piano va rimodulato “in base ai numeri ridotti”. “Pretendiamo che quei numeri siano ripristinati” ha aggiunto, sottolineando che “se ci sono problemi produttivi” per i ritardi “devono spiegarceli” ma, “se i vaccini destinati all’Ue finiscono in altri continenti, è molto grave”.

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