Il prete e il vaccino in buona fede

Dosi somministrate a Scicli col passaparola: l'anziano sacerdote ammette di aver accettato e di aver contattato conoscenti

PALERMO – Ha ammesso di essere una delle persone vaccinate a Scicli il 5 gennaio scorso con il metodo del “passaparola”, ma ha anche sottolineato di averlo fatto “in buona fede”.
Don Umberto Bonincontro, sacerdote ultraottantenne, in un’intervista a un’emittente locale ha spiegato di essere stato contattato dal personale amministrativo dell’Asp di Ragusa per contribuire a utilizzare al più presto le fiale scongelate di vaccino, che altrimenti sarebbero andate perse, perché alcune persone in lista non si era presentate.
Il sacerdote ha aggiunto di avere contattato anche alcuni suoi conoscenti per informarli che c’erano alcune dosi di vaccino disponibili. Della vicenda si stanno occupando anche i carabinieri dei Nas che hanno interrogato alcune persone vaccinate dal personale Asp senza un preciso criterio di priorità.

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