In Sicilia somministrato il 5% dei vaccini. Razza: “Limitazioni per chi si rifiuta”

Utilizzate 2.400 delle 46.000 dosi arrivate. L'assessore: "A chi non è immune si potrebbe vietare l'accesso a palestre, piscine, stadi, uffici, bus. O impedire di viaggiare"

PALERMO – Delle 46.510 dosi di vaccino anti-Covid consegnate finora alla Sicilia sono state somministrate 2.471, il 5,3%. Il dato è contenuto nel report del governo e della struttura commissariale nazionale. Dopo le prime dosi, poco meno di 700, per il Vax Day del 27 dicembre, il 31 è arrivato nell’Isola lo stock più consistente.
“Bisogna Introdurre limitazioni di alcune attività per chi non è vaccinato”, dice l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. “E’ una mossa ragionevole e ha già avuto successo con i vaccini per i bambini. Si può limitare l’accesso a luoghi come palestre, piscine, stadi oppure si può impedire di viaggiare, entrare in uffici, salire a bordo di mezzi pubblici a chi non dimostra di essere immune”.
“Avevo fatto un decreto qualche tempo fa che imponeva la vaccinazione antinfluenzale e sono stato costretto a ritirarlo – aggiunge Razza – perché è stato considerato contrario all’ordinamento”. Per l’assessore, l’obbligo può essere introdotto solo da una norma costituzionale, un percorso lungo e non semplice. Mi auguro che non siano necessarie misure più stringenti”.

Il calendario in Sicilia prevede che la prima fase terminerà marzo e coinvolgerà medici, operatori sanitari, ospiti Rsa e cittadini da 80 anni in su. Il personale sanitario conta circa 140 mila persone, gli anziani over 80 in Sicilia sono 350 mila. In primavera scatterà la fase 2, perché dopo marzo toccherà agli over 70, alle categorie fragili e al personale degli uffici pubblici.
Il mondo della scuola non ha un calendario ad hoc, quindi, docenti e bidelli verranno vaccinati in base all’età o ad altre caratteristiche: è probabile tra aprile e settembre, quando ci saranno le dosi per tutti. “Entro settembre – si augura Razza – la maggioranza dei siciliani deve essere vaccinata. Partirà una grande campagna di comunicazione. Dobbiamo riuscire a far comprendere quanto è opportuno vaccinarsi puntando anche sull’aspetto emozionale del ritorno alla vita normale. Ma dobbiamo anche venire incontro a chi ha paura e in questo senso sono i medici che devono aiutarci dando l’esempio e rispondendo alle domande di chi ha perplessità”.
Continua intanto la campagna vaccinale negli ospedali. Al Cannizzaro di Catania è stata avviata il 31 dicembre poco dopo l’arrivo delle fiale Pfizer-Biontech ed è rivolta, nella sua fase iniziale, agli operatori sanitari maggiormente esposti al rischio infettivo. Nella prima giornata sono state 30 le dosi somministrate; oggi 60 e domani sarà superata la soglia di cento.
Il primo vaccinato del 2021 è stato, questa mattina, il dottore Salvatore Mazza, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina e chirurgia di accettazione e urgenza. Oggi sono stati consegnati e installati tre congelatori da -80 gradi e due frigoriferi da +2 gradi che completano la piattaforma vaccino in dotazione all’azienda.
I congelatori sono dotati di un avanzato sistema di sicurezza e monitoraggio che prevede l’apertura solo con badge elettronico, effettua il controllo in tempo reale di temperatura e alimentazione e invia segnali di allarme con sms e mail.
Stamane sono scattate le prime vaccinazioni anche tra il personale sanitario dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta mentre all’Ismett di Palermo, la struttura d’eccellenza specializzata nei trapianti, il 50% del personale del centro è già stato vaccinato.

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