Sicilia, ecco a chi andranno i primi vaccini. Razza: ‘Adesione personale sanitario sia alta’

Alla Sicilia destinate 141 mila dosi. L'assessore: "Siamo tra regioni con più basso tasso di incidenza. Restrizioni natalizie? Colori a giorni alterni non mi convincono" VIDEO

Definite le modalità di preadesione del personale sanitario e il target di popolazione da sottoporre al vaccino anticovid. L’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, nel corso di una conferenza stampa, a Palazzo Orleans, a Palermo, ha illustrato alcuni dettagli della prima fase della campagna che partirà il prossimo gennaio.
“Sarà una sfida importante e auspico che ci sia la più larga adesione da parte del personale sanitario – ha detto Razza -. La loro partecipazione è fondamentale per far sì che alla popolazione arrivi il messaggio che vaccinarsi è utile per vincere la battaglia contro il virus. Quanto più sarà alta l’adesione tanto più forte sarà il messaggio che arriverà ai cittadini siciliani”.
Dalle prossime ore sul portale siciliacoronavirus.it sarà operativa una sezione dedicata alle preadesioni alla vaccinazione da parte del personale sanitario. La Sicilia è la seconda regione d’Italia, dopo la Toscana, ad avere attivato un forum di registrazione per la vaccinazione al coronavirus.
Razza ha inoltre spiegato che in base alle priorità stabilite dal piano nazionale del ministero della Salute per la Fase 1 della campagna (da gennaio a marzo 2021) è stato definito il target di popolazione da vaccinare, pari a 141.084 unità. Sono professionisti della sanità e il personale che opera in ambito ospedaliero e delle Rsa e dei loro ospiti. All’inizio della campagna, la Sicilia riceverà il 90% delle dosi necessarie.
Il target è così previsto: 79.385 professionisti della sanità e personale che opera in ambito ospedaliero; 21.551 ospiti e 10.463 operatori delle 1.465 Rsa censite sul territorio regionale; 8.600 operatori della sanità privata; 3.092 operatori del 118 (Seus); 4.721 tra medici di base e pediatri; 1.455 collaboratori degli studi dei medici di base e dei pediatri; 2.956 operatori McaCa/Met (Medicina emergenza territoriale); 4.527 unità di personale assunto per l’emergenza Covid; 800 studenti dei corsi di medicina generale; 3.534 specializzandi. La Sicilia con una trentina di punti attivati è la seconda regione per lo stoccaggio di dosi di vaccino in Italia.

Commentando i dati odierni, Razza ha sottolineato: “Siamo tra le regioni italiane con più basso tasso di incidenza per abitante. Lo rileviamo in maniera più significativa negli ultimi 7 giorni. La vicenda non è alle nostre spalle così non è e così non deve essere percepita dai cittadini. Laddove si percepisce un calo di tensione si vedono effetti dopo 10-15 giorni. L’andamento fa ben sperare, anche in vista dei provvedimenti che saranno dati dal presidente delle Regione. In quella sede discuteremo con il governo nazionale delle misure”.
Ad oggi sono quasi a quota 39 mila le registrazioni al sito siciliacoronavirus. “L’estate scorsa in totale sono stati 40 mila. Questo ci fa pensare che il grado di adesione sia molto alto. Così come alta è la spontanea presentazione nei drive in realizzati”, ha spiegato l’assessore. “Di questi il 7% dei registrati ha già allegato il tampone effettuato in sede di registrazione on line”. Da questa sera via ai controlli nello scalo di Trapani.
Nel pomeriggio, la Conferenza Stato-Regioni sulle nuove misure per il periodo natalizio.
“In questa fase i cittadini devono comprendere le decisioni. Se i cittadini comprendono perché il governo prende una iniziativa è probabile che l’accettino, ma se pensano che non sia sostenuta da solide basi scientifiche sarà più difficile farla accettare. Siamo usciti dalla fase in cui si cantava l’inno nazionale fuori dal balcone. Mi convince poco l’idea di un colore a giorni alterni – ha spiegato l’assessore – temo che pure essendo sostenibile dal punto di vista scientifico sia difficilmente spiegabile dal punto di vista logico e quello che non è spiegabile dal punto di vista logico diventa difficilmente accettabile dalla popolazione”.
“Una cosa che noi chiederemo, e sono convinto sia al centro della valutazione del governo – ha aggiunto – è di evitare che si adottino soluzioni che creino differenze tra diverse categorie produttive. Se io chiudo e quello accanto è aperto e credo che il rischio contatto sia analogo o forse inferiore è difficile spiegarlo”.

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