Con Sonatrach raffinazione più sostenibile

Presentato il bilancio di sostenibilità dell'azienda. L'ad Pistorio: "Raggiunto il nostro obiettivo primario"

Un lavoro cominciato nell’estate del 2019, con la formazione continua dei dipendenti sulle tematiche della sostenibilità nelle sue declinazioni ambientale, sociale e di governance (ESG) e sui diciassette SDG’s fissati dall’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile dell’Onu; la costituzione di un “comitato di sostenibilità” interno alla compagnia; la definizione dell’indice di materialità attraverso il confronto con le istituzioni del territorio; la collaborazione di una start-up indipendente che, dopo aver elaborato il SI Rating – l’indice di sostenibilità delle attività industriali di Sonatrach Raffineria Italiana (SRI) – ha redatto il testo con il contributo di tutte le business unit interne: sono questi i passaggi che hanno portato alla redazione del Bilancio di Sostenibilità di SRI, due anni dopo l’acquisizione della stessa da parte della compagnia petrolifera di Stato algerina, Sonatrach.
Il perché lo spiega l’ad di SRI, Rosario Pistorio: “Sonatrach Raffineria Italiana è una presenza imprescindibile per l’economia del territorio del Siracusano. Lo dicono i numeri: nel 2019 un fatturato di 4,6 miliardi, 1,8 miliardi di imposte e tasse versate, 170 milioni di euro di appalti a ditte locali (154 milioni a imprese della provincia di Siracusa), 60 milioni di investimenti in affidabilità, sicurezza, sostenibilità ambientale. Numeri ancora più significativi se si fa riferimento al momento drammatico per il settore della raffinazione che vede tutti gli operatori, noi compresi, registrare ingenti perdite a causa del combinarsi delle oscillazioni del prezzo del greggio con il crollo dei consumi determinati dall’emergenza Covid, con conseguenti settori di mercato praticamente azzerati”.
“Stiamo, infatti, compiendo sforzi enormi per mantenere i livelli occupazionali attuali, e ciò risulta possibile solo grazie al legame con la casa madre algerina e alla capacità di coprire mercati di nicchia come quello degli oli lubrificanti, nel quale siamo leader europei – continua Pistorio -. Oggi più che mai siamo consapevoli che la sostenibilità sia un elemento di resilienza, che può aiutare a resistere in attesa della ripresa dei mercati, oltre che un obiettivo da traguardare per il conseguimento delle finalità europee e da perseguire costantemente per una corretta e responsabile gestione sociale d’impresa, ritenendo che essa debba essere necessariamente accompagnata da una vera strategia industriale di rilancio del sistema Italia”.
“Pertanto, dopo aver misurato il grado di sostenibilità delle nostre attività, adottando il Sustainability Impact Rating (SI Rating) – creato dalla start up ARBalzan – è stato naturale svolgere il passaggio successivo, quello della rendicontazione non solo degli aspetti economici della nostra attività, ma anche di come essa opera ed agisce nel contesto del proprio territorio e nel rapporto con le comunità locali”, conclude Pistorio.
Il Bilancio di Sostenibilità, infatti, è un documento che rendiconta non solo i risultati economici e ambientali di una attività industriale, ma anche il modo in cui essa gestisce le questioni sociali, di compliance, di trasparenza nel rapporto con tutti gli stakeholders, assumendole a punto di riferimento già nella fase di pianificazione della propria strategia.
Tale documento è stato introdotto dalla cd. “Direttiva Barnier” (2014/95, recepita in Italia con D.lgs. 254/2016), relativa alla comunicazione all’esterno di informazioni a carattere non finanziario da parte di Enti di Interesse Pubblico, che costituiscono un “gruppo di imprese di grandi dimensioni”, in merito a questioni ambientali, sociali, trattamento dei dipendenti e pari opportunità, rispetto dei diritti umani, lotta alla corruzione attiva e passiva, tutti aspetti legati alla sostenibilità, rendendo pubblica la descrizione del proprio modello di gestione, delle politiche e dei risultati conseguiti.
Il modello di bilancio usato da SRI è quello riconosciuto a livello internazionale – il GRI, Global Reporting Initiative – che fissa uno standard unico per la rendicontazione della sostenibilità, in modo da favorire la comparabilità, veridicità e verificabilità delle informazioni inserite nel bilancio (solo quelle che presentano queste tre caratteristiche possono esservi riportate).
“La stesura del bilancio ha avuto, come primo step successivo alla costituzione del comitato di sostenibilità – commenta Angelo Grasso, pubblic affairs di SRI, che ha seguito tutte le fasi di redazione del documento – la definizione della matrice di materialità, ovvero la definizione dei temi rilevanti e del rischio e la valutazione degli stessi, in un percorso che ha coinvolto tutti i dipendenti di SRI e le principali istituzioni del nostro territorio. La mission di Sonatrach Raffineria Italiana è, oggi, quella di uno sviluppo industriale sostenibile, ovvero di un equilibrio fra i fattori economici, che garantiscono prosperità al territorio, quelli sociali, che mirano alla convivenza armonica tra impresa e cittadini e quelli ambientali, che assicurano un continuo impegno per il miglioramento del proprio impatto specialmente sul territorio. Solo un equilibrio costante fra di essi potrà contribuire ad uno sviluppo industriale solido e al conseguente benessere delle comunità circostanti”.
L’analisi conclusiva sulle tematiche influenti per gli stakeholders interni ed esterni ha determinato la definizione di una matrice di materialità in cui tutela ambientale, salute e sanità, investimenti per una raffinazione sostenibile, gestione dell’energia, pianificazione strategica e attenzione agli interessi della comunità sono stati individuati come punti prioritari per l’Azienda, da considerare in tutte le fasi della programmazione industriale. Temi che sono stati tutti sviluppati e rendicontati nei diversi capitoli del bilancio.
“In particolare – prosegue Grasso – vorrei citare i dati relativi alle emissioni atmosferiche che vedono, a partire dal 2011, anno della nostra prima Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dal Ministero Ambiente, una costante diminuzione degli ossidi di zolfo, di azoto e delle polveri sottili, tutti da diversi anni ben al di sotto delle soglie stabilite dalla normativa di riferimento. Miglioramento continuo costante che riguarda anche la diminuzione del consumo di acqua di falda e della quantità di energia utilizzata. E questo grazie agli investimenti specifici e mirati effettuati negli ultimi anni dall’azienda”.
L’edizione successiva del Bilancio di Sostenibilità verrà pubblicata nel 2022, per aggiornare i dati del SI Rating al 2021 e approfondire lo stakeholder engagement, con il coinvolgimento delle comunità locali, oltre che di tutte le istituzioni del territorio.
“Questa prima edizione del Bilancio di Sostenibilità – conclude Rosario Pistorio – fornisce la rappresentazione di una azienda che, pur nella difficile congiuntura che stiamo vivendo, rimane una presenza imprescindibile per l’economia del territorio. Abbiamo scelto di presentare il Bilancio insieme al libro celebrativo dei settant’anni della raffineria perché crediamo che la nostra sia una storia importante che ha ancora molto da esprimere. Riteniamo che sia, oggi, necessario coniugare sostenibilità e sviluppo in un contesto di transizione energetica al 2050 che vedrà la raffinazione giocare un ruolo determinante, secondo i target fissati dall’Ue. Noi intendiamo fare la nostra parte, con trasparenza, capacità di ascolto e visione industriale”.

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