Coprifuoco e spostamenti limitati, ma le Regioni protestano: “Ci esautorano”

E' ancora scontro sul nuovo Dpcm: altro vertice in notturna. Bar e ristoranti chiusi nelle zone arancioni, mascherina obbligatoria in classe: tutte le misure

ROMA – Dal coprifuoco notturno al massimo possibile di smart working, dalla mascherina obbligatoria sempre a scuola allo stop alle crociere: ecco le misure del nuovo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) secondo la bozza circolata.
Alcuni provvedimenti riguarderanno tutta Italia, altri le zone più a rischio, quelle arancioni e quelle rosse (a rischio soprattutto Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, da valutare la posizione della Sicilia). Le Regioni hanno però chiesto misure omogenee e che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali.
“Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome, ponendo in capo al Governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”, si legge nella lettera inviata dal presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, al premier Conte e ai ministri Speranza e Boccia dopo il confronto sullo schema del nuovo Dpcm. Secondo le Regioni è “indispensabile instaurare un contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi” delle aree a rischio.
“E’ indispensabile che, contestualmente all’emanazione del dpcm, vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e/o chiusure. Con il medesimo provvedimento – proseguono le Regioni – è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche. E’, infatti, assolutamente indispensabile dare certezze al fine di scongiurare un effetto depressivo e conseguenti problemi sociali, assicurando la contemporaneità delle misure di contenimento dell’epidemia con quelle di sostegno alle categorie economiche e sociali colpite”.
“E’, inoltre, necessario – si legge ancora nella lettera – prevedere misure normative e adeguate risorse finanziarie per riconoscere ed estendere i congedi parentali per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e le misure economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi”. Tra le altre richieste delle regioni, ve ne sono alcune definite di “natura tecnica”. Tra queste: “chiarire chi può e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”; “valutare la possibilità di prevedere forme di flessibilità per la didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado”; “aggiungere, tra le attività e le categorie merceologiche da conservare aperte in ogni caso, anche quelle di igiene personale e della casa, di cibi per animali e cartoleria (per le scuole)”.
In tarda serata è stato avviato così un nuovo vertice del governo. Riuniti in videocall con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono i capi delegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Queste, di seguito, le misure al vaglio.
COPRIFUOCO DALLE 22 ALLE 5 – “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – si legge nella bozza del Dpcm – È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
MOBILITA’ – Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ‘massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Nelle zone scenario 4 sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, tranne che per ragioni lavorative, di salute e per accompagnare i bambini a scuola.
SCUOLA – La mascherina sarà obbligatoria alle elementari e alle medie, anche quando i bambini sono seduti al banco, “salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili” con l’uso della mascherina. Nelle zone rosse anche per la seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza.
SMART WORKING – Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale: Nel settore Pubblico sarà compito di ciascun dirigente garantire il massimo livello di smart working.
TRASPORTI – A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e di quello ferroviario regionale è consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”; ciò con esclusione, però, del “trasporto scolastico dedicato”, ossia gli scuolabus.
SPORT E ATTIVITA’ MOTORIA – Nelle zone rosse sospese le attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se all’aperto. E’ consentito “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo” di mascherine. Si può svolgere “attività sportiva esclusivamente all’aperto” e da soli. Nel resto d’Italia i circoli sportivi restano aperti, ma è vietato l’uso degli spogliatoi.
NEGOZI, RISTORAZIONE E CENTRI COMMERCIALI – Stop anche alle attività di negozi e mercati nelle Regioni, Province e Comuni a massimo rischio (zone rosse). Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi, ma chiudono bar e ristoranti.In tutta Italia chiusi i centri commerciali nei week end
PARRUCCHIERI, BARBIERI ED ESTETISTI – Saranno chiusi nelle zone rosse.
MOSTRE, MUSEI E SALE GIOCHI – Sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Inoltre sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.
CROCIERE – Stop alle crociere delle navi passeggeri battenti bandiera italiana, escluse quelle in corso entro l’8 novembre.
CONCORSI – Stop alle prove pubbliche e private, tranne quelle per il personale della sanità e inoltre “a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.
CORSI FORMAZIONE E SCUOLE GUIDA – Corsi pubblici e privati (a parte alcune eccezioni, come quelli di medicina) solo con modalità a distanza. Consentiti i corsi e le prove teoriche e pratiche di scuola guida alla motorizzazione civile e nelle autoscuole, ma “in presenza di un particolare aggravamento della situazione epidemiologica”, sarà disposta la temporanea sospensione delle prove pratiche di guida.

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