Coronavirus, i pulizieri del Garibaldi Nesima non informati della presenza di contagiati

I sindacati catanesi: "E' un grosso rischio, non sanno se negli ambienti dove lavorano ci sono stati pazienti o medici positivi"

Rischia di diventare un’emergenza nell’emergenza il caso dei lavoratori delle ditte esterne di pulizia in appalto che operano nell’Arnas Garibaldi di Nesima a Catania e che spesso non vengono informati del soggiorno, negli ambienti da pulire, di pazienti o medici e paramedici positivi al tampone Covid nonché dei casi sospetti in attesa di accertamento.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili: se i pulizieri non vengono messi a conoscenza della presenza di contagiati, non sarà effettuata l’opera di sanificazione che richiederebbe l’applicazione di un protocollo e l’uso di presidi individuali di tutela.
L’ultimo caso si è verificato pochi giorni fa con una richiesta all’Arnas da parte di una società di pulizie di comunicare i casi Covid conclamati che sostano, per motivi di salute o di lavoro, nelle aree da mantenere pulite.
Nelle scorse settimane la Filcams di Catania aveva incontrato la direttrice sanitaria di Presidio Graziella Manciagli, alla quale erano state segnalate le lamentele dei lavoratori emerse nel corso di un’assemblea sindacale.
Per il segretario generale della Filcams Davide Foti e per Concetta La Rosa, segretaria provinciale della categoria, “non è più possibile rimandare la soluzione definitiva a questa vicenda. Non se lo può permettere l’Azienda, ma soprattutto non se lo possono permettere i pazienti e i lavoratori. Questi ultimi hanno diritto ad essere avvisati nei casi di avvenuto contagio nei locali da pulire e a effettuare essi stessi il tampone”.
“Perdere altro tempo significherebbe caricarsi una responsabilità grave e altamente pericolosa. Come se non bastasse, analoghe lamentele provengono dai lavoratori del servizio di pulizia del Policlinico che seguono percorsi diversi per l’effettuazione dei tamponi”.
“È in corso un rimpallo fra società e azienda sanitaria su come intervenire su questi operatori che contano su una paga oraria di 7 euro lordi e non godono di un rinnovo contrattuale da 7 anni. Non a caso scenderemo in piazza il 13 novembre per scioperare contro il mancato rinnovo del Ccnl Multiservizi”, conclude la nota.

scroll to top