Coronavirus, impennata a Catania: +117, positivi 20 sanitari al Policlinico

"Invertiamo o lockdown a Natale"
Salgono ancora i contagi in Sicilia: +366 (su 7.000 tamponi), due i morti. Un decesso pure a Galati Mamertino. Il dettaglio per provincia. Record di positivi in Italia, l'avvertimento dell'esperto

Sono 366 i nuovi casi di coronavirus in Sicilia, in aumento rispetto ai 334 di ieri. Due i morti. Settemila i tamponi effettuati, 49 le persone ricoverate in terapia intensiva (+5). Sono 54 i guariti.
Questa la suddivisione dei nuovi contagiati per provincia: 117 a Catania, 94 a Palermo, 49 a Trapani, 39 a Messina, 26 a Siracusa, 20 a Caltanissetta, 10 a Ragusa, 6 a Enna, 5 ad Agrigento.
POSITIVI 20 SANITARI AL POLICLINICO. Oltre 20 operatori dell’ospedale Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania sono risultati positivi al Covid. La maggior parte di loro sono del reparto di cardiologia. Sono asintomatici e in quarantena. Nelle scorse settimane era stato chiusa la sala parto del reparto di ginecologia, poi riattivata, per casi di positività al coronavirus.
UN MORTO A GALATI MAMERTINO. Un uomo di 73 anni originario di Galati Mamertino, il comune zona rossa per disposizione della Regione, è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale per difficoltà respiratorie. L’uomo soffriva da tempo di gravi patologie ed era risultato positivo al coronavirus. Da domani nella zona rossa di Galati Mamertino sarà attivata la guardia medica H24. L’amministrazione aveva chiesto l’invio di un’ambulanza Covid con 2 medici, la Regione ha concesso la riattivazione della guardia medica attiva giorno e notte visto che oramai i positivi sono 115.
RECORD DI CONTAGI IN ITALIA. Record assoluto di contagi in Italia: secondo il bollettino del ministero della Salute in 24 ore si sono registrati 7.332 casi che portano il totale a 372.799. Il dato più alto prima di oggi dall’inizio dell’emergenza si era registrato il 21 marzo, con 6.557 casi in un giorno: in quel caso, però, i tamponi fatti furono 26.336 mentre ieri ne sono stati fatti 152.196, il record dall’inizio dell’emergenza.
Dopo oggi e il 21 marzo scorso, solo in un’altra occasione in Italia si era superata la soglia dei 6 mila contagi giornalieri: il 26 marzo furono 6.153, ma anche in quel caso furono eseguiti solo 36.615 tamponi, quattro volte meno di quanti ne sono stati fatti nelle ultime 24 ore. In base ai dati del ministero, è ancora la Lombardia ad avere il maggior numero di nuovi casi, con un incremento di 1.844 rispetto a ieri. Seguono la Campania (+818), il Veneto (+657), la Toscana (+575), il Lazio (+543), il Piemonte (+499).
Sono 43 le vittime nelle ultime 24 ore in Italia, due più di ieri che portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 36.289. Cresce anche il numero degli attualmente positivi: a oggi sono 92.445, con un incremento rispetto a martedì di 5.252. Di questi, 5.470 sono ricoverati nei reparti ordinari, 394 in più nelle ultime 24 ore, 539 sono in terapia intensiva, con un incremento di 25 rispetto a ieri, e 86.436 sono in isolamento domiciliare (+4.833). Meno evidente la crescita dei dimessi e dei guariti: sono 2.037 in un giorno che portano il totale a 244.065.
“INVERTIAMO O LOCKDOWN A NATALE”. “Preferirei non prendere posizioni profetiche. Certamente abbiamo i nostri problemi. Anche per cercare di avere un felice Natale dobbiamo cercare di superare questa fase invertendo la tendenza”, dice il responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, in merito a un rischio di lockdown a Natale, sull’esempio della Gran Bretagna per le vacanze scolastiche.
“Siamo a metà ottobre e il Natale è a poco più di due mesi. Rischiamo di romperci la testa ma non l’abbiamo ancora rotta. Lavoriamo a rendere le cose a nostro favore”, aggiunge Galli puntando il dito sul prossimo week end. “Non è che possiamo sperare in una inversione di tendenza appena emesso un decreto o appena dato un’indicazione. Però già sarà importante che il prossimo week end non veda comportamenti che possano essere in grado di peggiorare il quadro, ma che già dal prossimo week end i comportamenti si ribaltino in una situazione di maggior favore di tutti quanti noi. Questo è il vero punto. Non darei per scontato che il Natale debba essere un Natale con seri problemi perché bisogna avere un ‘ottimismo della volontà’ e dare indicazioni alle persone perché questa cosa possa essere un obiettivo”.

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