“La Sicilia non è in emergenza”

Coronavirus. Musumeci: "La verità è che è scomparsa la paura". Razza: "Ospedali sotto controllo". Ma i medici avvertono: "Entro un mese rianimazioni a rischio"

CATANIA – “La Sicilia non è in condizioni di emergenza”. Il governatore Nello Musumeci non è d’accordo con l’analisi di Ranieri Guerra, vice direttore generale delle iniziative strategiche dell’Oms: “Rispetto ad altre regioni d’Italia – dice il presidente della Regione – il Sud sta dimostrando di avere una rete e una struttura sanitaria efficiente”.
“La verità – spiega ancora a Timeline su SkyTg24 – è che è scomparsa la paura in molta parte della nostra gente, soprattutto fra i giovani, e c’è una partecipazione delle forze dell’ordine finora non particolarmente incisiva, un po’ perché non hanno ricevuto precise disposizioni in questo senso un po’ perché non hanno i numeri”.
Mantiene l’ottimismo anche Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute: “La situazione degli ospedali in Sicilia è sotto controllo. Abbiamo fatto la scelta consapevole di evitare qualsiasi lockdown sanitario. Noi e l’Italia tutta non può permettersi una chiusura del sistema sanitario e se i malati di Covid sono un numero significativo, molto di più sono quelli di pazienti che necessitano di altre cure”.
Meno confortanti le previsioni del presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, Alessandro Vergallo: “Se l’andamento dei casi di infezione da SarsCov2 continuerà con i ritmi e i numeri attuali, e senza misure di ulteriore contenimento, stimiamo che in meno di un mese le terapie intensive al Centro-Sud, soprattutto in Lazio e Campania, potranno andare in sofferenza in termini di posti letto disponibili. Siamo molto preoccupati per le Regioni meridionali, dove rileviamo una maggiore impreparazione a far fronte a un eventuale peggioramento della situazione”.
Per Vergallo “quella che stiamo vivendo in questi giorni potrebbe essere l’inizio della seconda ondata della pandemia da Covid piuttosto che l’onda lunga terminale della prima fase pandemica. Questo ci preoccupa perché presuppone un ulteriore aumento dei contagi. Potremmo essere dinanzi ad una fase di iniziale aumento esponenziale dei casi, e non più – rileva – dinanzi ad un aumento lineare più contenuto”.
Musumeci in tv si rivolge ancora una volta ai cittadini: “Faccio appello continuamente per dimostrare anche in questa fase che non siamo secondi a nessuno: dimostriamo di essere un unico pensiero, un unico movimento e con un unico obiettivo”. Alla domanda se abbia scaricato l’app immuni il governatore risponde così: “Ho la mia assistente che ogni giorno è la mia sentinella”.

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