Lampedusa, le foto della vergogna

Luca Ciliberti. Esclusiva. Le immagini inedite contenute nel report della task force regionale sulle condizioni proibitive dell'hotspot: "Indifferibili interventi a garanzia delle condizioni igienico sanitarie" VIDEO


L.Cil.) Materassi di gommapiuma usurati e stipati sotto il sole, servizi igienici inesistenti, docce impraticabili. E ovunque mancano i minimi requisiti di prevenzione dai contagi di Covid.
Le immagini contenute nella relazione prodotta dalla task force guidata dal professore Cristoforo Pomara e voluta dall’assessorato regionale alla Sanità non lasciano alcun dubbio: l’hotspot di Lampedusa, così come si è presentato agli occhi degli esperti della Regione “richiede indifferibili ed urgenti interventi a garanzia delle condizioni igienico sanitarie, medico sanitarie e del lavoro nella struttura di Lampedusa”. E infatti, dopo il vertice dei giorni scorsi con il governo Conte, la Regione dovrebbe concludere entro sera il trasferimento dei migranti su due navi quarantena.
Tra le gravi criticità è stato riscontrato che “il personale medico non è mai stato sottoposto a visita medica né a sorveglianza (esecuzione tamponi, test sierologici, ecc.) per la prevenzione da SARS- CoV-2. Il personale medico, secondo quanto dichiarato dal medico di turno, è chiamato ad operare anche fino a 18 ore al giorno presso la struttura, senza possibilità di alternanza giornaliera, ma solo settimanale”.
Scrivono i tecnici nelle conclusioni: “Non può infine non sottolinearsi che l’eccessivo sovra popolamento della struttura con sovvertimento della naturale viabilità di transito interno (occupata dai giacigli degli ospiti, oggetti personali, reti, materassi ) oltre che delle aree esterne laterali all’ingresso, rendono impossibile ogni sicura via di fuga in caso di incendio, rendendo difficoltoso se non impossibile il transito e l’operatività dei mezzi di soccorso e la via di fuga degli ospiti senza un reale e concreto elevato rischio per la vita e la salute tanto degli ospiti quanto del personale e delle forze dell’ordine ivi presenti”.

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