Lampedusa, scocca l’ora della protesta. Martello e Musumeci da Conte

Residenti contro il governo sulla gestione degli sbarchi. Il sindaco: "Sciopero rinviato in attesa di risposte da Roma". Il mare mosso ferma gli arrivi, ma nell'hotspot restano 1.219 persone

LAMPEDUSA – Il sindaco di Lampedusa e il presidente della Regione Sicilia sono stati convocati dal premier Giuseppe Conte a Roma mercoledì. “L’incontro sarà tecnico-operativo” ha dichairato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “È stato quindi raccolto – prosegue il governatore – l’ennesimo invito che ho rivolto ieri al premier per un confronto. Al governo centrale porteremo le ragioni che hanno animato e continuano ad animare il nostro impegno, per dare finalmente una priorità a questa infinita emergenza sanitaria e umanitaria che si consuma in Sicilia, dopo un decennio di silenzi e omissioni di Roma e Bruxelles”.
“Lo sciopero è stato rinviato – ha spiegato il sindaco Martello – in attesa delle risposte che arriveranno la Roma”.
“Ci sono alcune cose che deve fare la Regione Sicilia nei confronti del popolo di Lampedusa e altre che devono essere fatte da Roma. Appena ci saranno i provvedimenti, Conte verrà anche a Lampedusa – spiega – Che il governo ci convochi, vista l’emergenza che c’è a Lampedusa, è un fatto concreto”.
Stamattina Martello ha incontrato una rappresentanza di imprenditori e commercianti locali stanchi del “silenzio del governo” sulla gestione dei migranti sbarcati negli ultimi giorni e divisi fra l’hotspot e la Casa della fraternità, di proprietà della parrocchia.
Sotto il municipio è stata organizzata una piccola protesta. Esposti alcuni striscioni con le scritte ‘Stop immigrati’, ‘Lampedusa hotspot chiuso’ e ‘Governo criminale’. Tra i manifestanti anche Attilio Lucia, coordinatore della Lega sull’isola. Tra gli striscioni, anche riferimenti al primo cittadino e all’ex direttore del poliambulatorio dell’isola ed europarlamentare Pietro Bartolo: “Sindaco dimettiti” e “Pietro Bartolo ti sei venduto Lampedusa”. Alcuni manifestanti, una ventina, hanno persino fatto irruzione all’interno dell’edificio per mostrare il loro dissenso.
Migliora la situazione sul fronte degli arrivi, dopo il maxi approdo di sabato notte del peschereccio salpato dalla Libia, con a bordo 370 persone originarie prevalentemente del Bangladesh e del Senegal. Nelle ultime ore non si sono registrati più avvistamenti o sbarchi autonomi. C’è mare mosso e forte vento specie nel Canale di Sicilia, condizioni proibitive che già un paio di settimane fa avevano frenato gli arrivi.
Nel frattempo 307 migranti fra la notte scorsa e stamattina hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa, dove ci sono ancora 1.219 persone. La notte scorsa 87 extracomunitari sono stati imbarcati sulle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza che sono già arrivate a Porto Empedocle. Di loro 55 sono stati già fatti salire su un pullman che li sta portando in centri d’accoglienza dell’Abruzzo.
Gli altri resteranno in strutture siciliane. Il pattugliatore Dattilo della Guardia costiera ha invece imbarcato altri 217 migranti dell’hotspot, trasferiti a Porto Empedocle e non a Pozzallo come sembrava in un primo momento.

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