Altofonte brucia, 400 evacuati

Il rogo è stato appiccato in sei punti diversi VIDEO. Il sindaco: "Hanno assassinato un paese". Fiamme anche nella riserva dello Zingaro

Bruciano le colline di Palermo. Dalle 6 di questa mattina sono entrati in azione due Canadair e due elicotteri per spegnere il rogo che si è sviluppato ieri sera ad Altofonte, dove sono stati evacuati 400 dei circa diecimila abitanti.
Il rogo, ancora in corso, è divampato alle 21 in sei punti diversi e contemporaneamente. Le fiamme hanno superato la zona abitata e si stanno dirigendo verso i boschi. “E’ stato un atto criminale – raccontano gli uomini della forestale e i vigili del fuoco intervenuti – per colpire il paese”.

Attorno alle tre e mezza di notte il momento più critico per le squadre di soccorso che hanno dovuto affrontare il fronte di fuoco nel bosco della Moarda. A supporto di forestale e vigili del fuoco sono intervenuti numerosi volontari della protezione civile e due squadre di pompieri dei comandi Enna e Caltanissetta. A coordinare le operazioni il comandante provinciale dei vigili del fuoco Agatino Carrolo.
L’incendio ha provocato anche l’esplosione di alcune bombole di gas che hanno danneggiato le abitazioni, ma non ci sono feriti. In alcune zone di Palermo, che dista pochi chilometri da Altofonte, strade, tetti e balconi sono coperti di cenere trasportata dal vento di scirocco.


Solidarietà alla popolazione di Altofonte è giunta dall’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. “É colpa della cattiveria umana di qualche folle bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere ‘la casa comune’, che Dio ci ha comandato di custodire e curare – ha detto -. Appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione”. La Caritas diocesana e le parrocchie si stanno attivando per aiutare le persone.
I residenti evacuati sono stati portati al campo sportivo Don Pino Puglisi, dove sono stati allestiti presidi della Protezione civile.

MUSUMECI: “AZIONE DI CRIMINALI”.
“È stata una notte difficile. Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente. I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, commenta l’incendio appiccato ad Altofonte. “Per tutta la notte – sottolinea il governatore – oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine”.
IL SINDACO: “SIAMO TERRORIZZATI”. “Siamo terrorizzati, impauriti per quanto abbiamo visto e vissuto questa notte. Adesso stiamo iniziando a fare la conta dei danni. Ci sono alcune villette danneggiate e tanti animali morti. Certamente tutti quelli che si trovavano nello splendido bosco della Moarda che adesso non c’è più”. Il sindaco di Altofonte, Angela De Luca, ha trascorso tutta la notte insieme ai suoi concittadini che hanno dovuto abbandonare le case. Attraverso il suo profilo Facebook ha prima lanciato un perentorio ordine di abbandonare le abitazioni di alcune zone del paese, poi via via ha iniziato a dare notizie su quanto stava accadendo.
“Servono mezzi aerei. Le fiamme sono ancora alte e si stanno dirigendo verso Piana degli Albanesi – aggiunge – Il lavoro della forestale e dei vigili del fuoco è stato encomiabile. Hanno fronteggiato fiamme molto alte. Il vento che soffia molto forte ha reso inutile tutto il lavoro di prevenzione fatto in questi anni dagli uomini della forestale. Erano stati realizzati viali tagliafuoco di 10 metri, che purtroppo l’azione criminale di ieri, insieme al forte vento di scirocco, hanno reso vani. Molti dei forestali sono di Altofonte e mai avrebbero pensato di assistere a una catastrofe di queste proporzioni. Ci vorranno decenni per restituire il bosco”.
L’EX SINDACO: “HANNO ASSASSINATO UN PAESE“. “Hanno assassinato un paese. Con la distruzione del bosco della Moarda finisce Altofonte, ucciso da criminali e delinquenti”. L’ex sindaco Enzo Di Girolamo, attuale consigliere comunale, ha trascorso diverse ore in strada nel paese che ha vissuto una notte di paura ed è ancora alle prese con le fiamme che si sono spinte verso la sommità della collina.
“Siamo terrorizzati – dice una donna che ha dovuto abbandonare la sua abitazione – speriamo che Dio ci aiuti”. “E’ stato un momento bruttissimo – racconta un giovane – Abitiamo davanti alla montagna e abbiamo visto gente scappare e piangere. Siamo usciti subito perché ci è stato detto di evacuare e siamo andati al campo sportivo”. “Speriamo di tornare a casa – racconta una signora – Sempre che esista ancora. E’ successo tutto in pochi minuti e siamo dovuti scappare. Qualcuno ha appiccato il fuoco intenzionalmente: non ci sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio”.
INCENDIO NEL PARCO ARCHEOLOGICO HIMERA. Un incendio è divampato nei terreni del Parco archeologico Himera, nel Palermitano, interessando anche un tratto della Statale 113 dove un ristorante è stato lambito dalle fiamme. Il fumo ha raggiunto l’autostrada A19 Palermo-Catania creando qualche problema agli automobilisti. Le strutture del parco e il museo non sono coinvolte nel rogo. Brucia la vegetazione intorno al Tempio della Vittoria, che non ha subito danni. Un icendio sta divampando anche nella campagne tra Aliminusa e Montemaggiore Belsito, sempre nel Palermitano, dove è intervenuto un Canadair. Le fiamme hanno già divorato diversi ettari di bosco.
SITUAZIONE CRITICA NEL TRAPANESE. Le fiamme di un incendio nel Trapanese, partite da Macari, hanno superato la montagna e sono arrivate prima alla Tonnara di San Vito Lo Capo, sulla costa, e poi si sono estese alla vicina riserva naturale dello Zingaro, che già nel 2012 era stata distrutta dalle fiamme. L’unica area che si è salvata, dicono gli uomini impegnati a fronteggiare il rogo, è la prima caletta della riserva, la “Tonnarella del Luzzo”. Le fiamme hanno raggiunto anche il Centro visitatori dello Zingaro, dove i Canadair stanno effettuando lanci d’acqua per limitare i danni. Non si sa ancora se il fuoco abbia interessato il residence di Calampiso, dove non ci sono persone: la struttura, infatti, quest’anno è rimasta chiusa.
PETTINEO: INCENDIO LAMBISCE ABITAZIONI. Tre incendi divampati in punti diversi e poi riuniti in un vasto fronte hanno minacciato il centro abitato di Pettineo (Me), un paese dei Nebrodi tra le province di Messina e Palermo. Le fiamme si sono sviluppate nelle contrade Fontecà, Ciuppa e Innari e in breve sono arrivate a lambire alcune abitazioni che sono state evacuate. L’intervento dei vigili del fuoco, di uomini della protezione civile e di alcuni volontari ha contenuto il propagarsi del rogo.

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