Animali feroci o incidente: ma dov’è Gioele?

Caronia. La scomparsa del bambino è un rompicapo da 13 giorni, tra buchi temporali e testimoni fantasma

PALERMO – Suicidio? Incidente? Vittime di animali inferociti? Solo ipotesi, dubbi tanti. E poi ci sono buchi temporali, testimoni ‘fantasma’. Così è sempre più un rompicapo per gli investigatori il giallo della scomparsa del piccolo Gioele, 4 anni, e della morte della madre, la dj Viviana, ritrovata cadavere nella campagne di Caronia (Me), cinque giorni dopo la sparizione.
Da tredici giorni polizia, carabinieri, vigili del fuoco, uomini della protezione civile e forestali – a da due giorni anche i ‘Cacciatori di Sicilia’ – passano al setaccio una vasta area alla ricerca della minima traccia che possa fare luce sul mistero.
A nulla, al momento, sono valsi i tanti appelli dei familiari ma anche degli inquirenti a chiunque abbia visto o sappia qualcosa a farsi avanti per dare una mano nelle indagini che proseguono senza sosta.
La Procura di Patti, che coordina l’inchiesta aperta contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio e sequestro di persona, non esclude alcuna pista. Come quella segnalata anche dalla famiglia di Gioele di una possibile aggressione a madre e figlio da parte di animali selvatici o cani feroci. Un’ipotesi che sarebbe avvalorata dalla presenza sulle gambe della donna di alcuni morsi.
Ieri è stato interrogato dagli inquirenti il proprietario di due rottweiler, notati nella zona. Le scarpe di Viviana, inoltre, non sarebbero sporche di terra, come se non avesse camminato a lungo e fosse stata aggredita improvvisamente da qualcuno. Secondo gli inquirenti, tuttavia, solo gli esami approfonditi dell’autopsia potranno chiarire se i morsi possano essere compatibili con una aggressione da parte di animali.
Non viene ritenuta credibile dalla famiglia, invece, l’ipotesi che Gioele sia morto in seguito all’incidente avvenuto nella galleria dell’autostrada il 3 agosto, giorno della scomparsa. Per Claudio Mondello uno dei due legali della famiglia, “non è possibile perché l’incidente occorso è stato di lieve entità”, e “se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo”.
Inoltre, sostiene l’avvocato, “alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Questa ricostruzione non mi convince affatto”.
Ecco perché la testimonianza di chi ha visto qualcosa è ritenuta cruciale dagli inquirenti: nonostante però i numerosi appelli queste persone non si sono presentate per testimoniare, in particolare si parla di una coppia con due figlie su una berlina grigia.
Da due giorni i ‘Cacciatori di Sicilia’, il nucleo speciale dei carabinieri, stanno ispezionando i casolari abbandonati, gli anfratti più nascosti per vagliare la presenza di persone o di tracce. Si tratta di un reparto altamente specializzato abituato ad operare anche nelle zone più impervie. Serve però una svolta nelle indagini.
 

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