Coronavirus: tre nuovi casi in Sicilia, in Italia 1,4 milioni con anticorpi

Due positivi a Catania e uno in serie condizioni a Scicli, ma scende il numero dei tamponi. Le persone entrate in contatto col virus sono 6 volte più dei malati ufficiali

Tre nuovi casi di coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore.
Cifre in flessione, dunque, nell’isola, che registra due positivi in più a Catania e uno nel Ragusano per un totale di 288 contagiati (39 dei quali in ospedale, 3 in terapia intensiva, 249 in isolamento domiciliare) a fronte però di un numero calante anche di tamponi (823 contro i 1329 del giorno precedente).
Il caso che concerne la provincia di Ragusa si riferisce a Scicli, dove a distanza di cinque giorni dalla positività riguardante una donna è stato rilevato un secondo contagio, collegato probabilmente al primo. Lo ha reso noto il Comune di Scicli aggiungendo che è una persona “che versa in serie condizioni”. Il sindaco Enzo Giannone ha riunito con urgenza il Coc della protezione civile per valutare le misure urgenti da adottare.
Si sta perimetrando il quadro epidemiologico per cercare di circoscrivere la diffusione, mentre i dati vengono trasmessi in tempo reale all’Asp per i tamponi urgenti. Anche per questo motivo continuano a essere attivi e più stringenti i controlli della polizia municipale nelle aree della movida, mentre si sta valutando la sospensione di tutte le manifestazioni estive dei prossimi giorni. L’amministrazione comunale infine ricorda che “usare le mascherine e tenere la distanza di almeno un metro e usare le misure igienico sanitarie è obbligo per tutti”.
Sono 159 i contagi da Covid nelle ultime 24 ore in Italia, in ulteriore calo rispetto al giorno precedente (ieri erano stati 239). Secondo i dati del ministero della Salute aumentano però le vittime, che sono 12 (ieri erano state 8). I tamponi effettuati sono stati appena 24.036, quasi 20 mila meno di ieri, con il consueto netto calo della domenica. Cinque regioni non fanno registrare nuovi casi: Marche, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Valle d’Aosta e Basilicata.
I contagiati totali sono ora 248.229, le vittime 35.166. Sono 200.589 (+129 rispetto a ieri) i guariti. Sono invece 41 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Aumentano i ricoverati con sintomi, che sono ora 734 (+26). Le persone in isolamento domiciliare sono 11.699 (-7), gli attualmente positivi 12.474 (+18).
Sono un milione 482 mila le persone, il 2,5% della popolazione residente in famiglia, risultate con IgG positivo, che hanno cioè sviluppato gli anticorpi per il SarsCov2. Quelle che sono entrate in contatto con il virus sono dunque 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia attraverso l’identificazione del Rna virale. Sono i primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul sarsCov2 illustrati da ministero della Salute e Istat.
I risultati della campagna dei test sierologici sono “provvisori” e sono relativi a 64.660 persone che hanno effettuato il prelievo e il cui esito è pervenuto entro il 27 luglio. La conduzione della campagna in condizioni emergenziali non ha permesso di raggiungere completamente la numerosità originariamente programmata del campione, e pari a 150mila soggetti. Tuttavia, spiegano Istat e ministero della Salute, le tecniche adottate hanno permesso la produzione di stime coerenti sia con i dati di contagio e mortalità sia con risultati di indagini condotte a livello locale in alcune realtà del paese.
La prevalenza dello sviluppo di anticorpi al SarsCov2 è simile per tutte le classi di eta’ ma il livello piu basso all’1,3% è per i bambini piccoli e per gli anziani è a 1,8% e “cio forse perche’ c”è un effetto di protezione dei familiari per questi segmenti”. Gli operatori della sanità sono i più colpiti, con il 9,8% e gli addetti alla ristorazione superano il 4%. Non emergono differenze di genere.
“Gli asintomatici arrivano al 27,3% che non è una quota bassa. Quindi è molto importante la responsabilità individuale e il rispetto delle misure”, ha affermato la direttrice dell’Istat Linda Sabbadini presentando al ministero l’indagine di sieroprevalenza. I tre sintomi più diffusi sono “febbre, tosse e mal di testa. Inoltre, perdita del gusto e dell’ollfatto sono piu associate” all’infezione.

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