Tribunale dichiara il fallimento di Finaria. Sigi: “Sempre interessati al Catania”

Giudicato inammissibile il concordato preventivo. I possibili acquirenti del club rossazzurro: "Chiarimenti su aggravi per deferimento e mancato pagamento stipendi"

Il Tribunale di Catania, sezione fallimentare, ha dichiarato inammissibile il concordato preventivo di Finaria e il conseguente fallimento della holding facente capo a Nino Pulvirenti.
I giudici hanno nominato come curatori fallimentari gli ex commissari Alessandra Leggio e Niccolò Notarbartolo.
Il fallimento della holding ha un impatto anche sul futuro del Calcio Catania, di cui detiene il 95% del pacchetto azionario: per la cessione del club era stato indetto un bando con apertura delle buste prevista per il prossimo 23 luglio.
Sigi, società per azioni nata con l’intento di rilevare il Catania e unico potenziale acquirente venuto sin qui  allo scoperto, ha comunque ribadito di essere ancora interessata alla trattativa per il club rossazzurro. “Alla luce della dichiarazione di fallimento della società Finaria – si legge nella nota – Sigi ritiene opportuno precisare, conformemente all’obiettivo da sempre perseguito di voler salvare la matricola, di essere pronta, in tutti i sensi, a partecipare alla gara competitiva, ove il Tribunale decida ugualmente di procedere a mezzo dei Curatori nominati alla vendita delle azioni detenute da Finaria e, comunque, in qualsiasi condizione, successiva e ulteriore, possa avvenire l’avvicendamento proprietario, cui Sigi rimane pervicacemente interessata”.
“Segnala, comunque, doverosamente, in attesa del pronunciamento del Tribunale e di comprendere appieno gli effetti e le motivazioni della dichiarazione di fallimento su quanto occupa, di dover chiedere delucidazioni in ordine ad almeno due diversi recentissimi fatti, che incidono sull’investimento economico e sul progetto sportivo in maniera rilevante, oltre che, evidentemente, sul modello dell’azionariato diffuso, anche successivo all’acquisizione”.
“Il recente deferimento del Calcio Catania comporta, in base alle norme federali, un notevole sicuro appesantimento della quota di iscrizione, scadente i primi giorni di agosto, rispetto all’importo originariamente previsto, oltre alla possibilità di dover fornire ulteriori garanzie fideiussorie per coprire il rischio di inadempimenti compiuti dalla precedente proprietà. Ennesimo aggravamento del prospettato impegno finanziario”.
“Il mancato pagamento delle spettanze, promesso da Finaria (e da Calcio Catania) e per cui Sigi aveva manifestato impegno di rimborso entro tre mesi – prosegue il comunicato – determinerà certamente, stante la recidiva, una pesante penalizzazione nel prossimo campionato, agevolando, comunque, lo svincolo dei tesserati e la perdita del patrimonio tecnico. Sempre fiduciosa nell’attento esame da parte della Magistratura attende le comunicazioni che le consentano di procedere a deliberazioni prudenti e assistite da criterio, che rendano fattibile e non solo sentimentale l’intento”.
“Nel contempo Sigi smentisce categoricamente quanto riportato oggi all’interno di un articolo pubblicato sul quotidiano “La Sicilia” riguardo all’uscita dalla Spa dell’imprenditore Angelo Maugeri. Una notizia che non corrisponde alla realtà. Maugeri, Ecogruppo Italia e Futura Production sono parte integrante del progetto Sigi”

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