Palagonia, scoperto traffico di auto rubate

Prendevano le macchine a Catania e le rivendevano a un 31enne che le smontava all'interno di un capannone

CATANIA – Scoperto un traffico di auto rubate a Palagonia dopo un lungo pedinamento, la banda è stata presa con le mani nel sacco. I carabinieri della Compagnia di Caltagirone, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e da quelli della compagnia di Palagonia, hanno arrestato cinque persone, si tratta del il 31enne Febronio Cona, di Palagonia, e dei catanesi Alberto Salvatore Tropea e Valerio Magni, entrambi 30enni, Massimo Ferrera di 50 anni e di Alfio Puglisi di 21 anni, tutti accusati di ricettazione.
Nei giorni scorsi una pattuglia di carabinieri a bordo di un’auto civetta stava transitando lungo la SS. 385 quando, in prossimità del bivio con la S.P. 74 II, hanno notato uno strano incolonnamento di tre autovetture: una Lancia Musa, un’Alfa Romeo Giulietta ed una Fiat Panda.
Tenendosi a debita distanza ed effettuando un controllo radio con la centrale operativa sulle targhe di riconoscimento, i militari hanno scoperto che due di esse erano state rubate entrambe a Catania, in particolare l’Alfa Romeo Giulietta e la Fiat Panda negli ultimi giorni. Il pedinamento è proseguito lungo una strada sterrata.
I ladri avevano “consegnate” le macchine nei pressi di un capannone per poi allontanarsi a bordo della Lancia Musa per andare a prendere un caffè all’interno di una stazione di servizio sulla SS. 385.
I quattro catanesi sono stati bloccati mentre facevano ritorno nel capoluogo etneo, nascosti sotto il freno a mano, avevano una serie di grimaldelli per la forzatura delle serrature e varie attrezzature elettroniche per procedere al bypass delle centraline delle autovetture. Uno di loro aveva in tasca 1.460 euro ritenuta il corrispettivo per la vendita delle auto rubate.
A Palagonia, nel frattempo, altri militari hanno bloccato Cona ancora intento nello smontaggio della Panda. Tutti i componenti della banda sono stati arrestati: Cona è finito nel carcere di Caltagirone, il Tropea nel carcere di Noto, Magni e Ferrera nel carcere catanese di Piazza Lanza, Puglisi è stato posto agli arresti domiciliari.

scroll to top