Cadono le accuse di Molino a Bianco, giornalista non ci sta: “Legge cambiata”

Archiviato il procedimento contro l'ex sindaco di Catania per un presunto demansionamento 

CATANIA – Il gip di Catania ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco tra il 2013 e il 2018 a seguito di una denuncia presentata dal giornalista Sebastiano Molino nell’aprile 2018 per un presunto demansionamento ai suoi danni.
L’archiviazione era stata richiesta dalla Procura, che non ravvisava alcun reato nella condotta dell’ex sindaco. Il gip, rigettando l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal Molino, ha accolto la richiesta formulata dalla Procura e archiviato il procedimento nei confronti di Bianco.
Il gip ha valorizzato alcuni elementi già emersi nelle indagini relative al precedente procedimento, confermati nel nuovo, tra cui il fatto che Molino in realtà è stato, prima che dipendente del Comune di Catania e giornalista, attivista dell’Mpa di Raffaele Lombardo e aveva svolto in prima persona attività politica come assessore e vicesindaco del Comune di Gravina.
Dalle indagini è emerso che nel periodo in cui Enzo Bianco è stato sindaco di Catania Molino aveva mantenuto l’alta professionalità attribuitagli e comunque funzioni pienamente coerenti con la qualifica. Il gip ha giudicato la piena legittimità delle scelte operate dall’amministrazione comunale retta da Bianco e ritenuto che il reato di abuso d’ufficio non sussiste perché non c’è stata alcuna violazione di legge.
Il gip ha escluso anche la sussistenza sia del reato di atti persecutori sia degli altri reati indicati dal denunciante nella querela. “Con questa seconda archiviazione – afferma Giovanni Grasso, difensore di Bianco – si chiude un’annosa vicenda rispetto alla quale Enzo Bianco ha potuto dimostrare la propria posizione di assoluta correttezza”.
Critico invece il legale di Molino, Dario Riccioli: “Il sig.Enzo Bianco è stato salvato dal processo dal legislatore, che ha modificato la norma sul delitto di abuso di ufficio. Ci troviamo, ancora una volta, davanti a una legge provvedimento per casi specifici. Qualsiasi ricostruzione alternativa alla realtà dei fatti sarà, ancora una volta, menzognera, lesiva dell’onore e della reputazione di Molino, che si riserva di agire in giudizio contro chiunque tenterà di mistificare, ancora una volta, la realtà dei fatti”.
“Il gip – continua -, pur ritenendo i fatti descritti da Molino assolutamente veri ha dovuto pronunciare ordinanza di archiviazione perché il legislatore ha modificato il reato di abuso di ufficio fortemente ridimensionando l’ambito applicativo del reato di abuso di ufficio, con conseguente arretramento dell’avamposto della tutela penale nel settore della pubblica amministrazione”.

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