L’Ars respinge la sfiducia a Musumeci

La mozione dei 5 stelle sostenuta solo dal Pd. Il presidente: "I grillini criticano la Lega,  ma dimenticano che con loro hanno diviso banco e sottobanco"

PALERMO – Con 36 voti contrari e 24 a favore, l’Ars ha respinto la mozione di sfiducia al Presidente della Regione Nello Musimeci, presentata dal Movimento 5 Stelle e sostenuta in aula dal Pd. A votare la mozione sono stati anche Claudio Fava, iscritto al gruppo Misto, e Valentina Palmeri capogruppo di Attiva Sicilia. Non hanno partecipato al voto gli altri quattro parlamentari di Attiva Sicilia, ed i parlamentari del gruppo Italia Viva.
Prima della votazione Musumeci ha ribadito di aver più volte sollecitato le forze di opposizione ad un dialogo costruttivo, ed ha chiesto di essere giudicato per il suo operato alla fine dei cinque anni di legislatura. “La mozione di sfiducia rientra nel diritto dei parlamentari, ma molti dei temi sollevati erano già stati chiariti dal sottoscritto nel dibattito di appena pochi giorni fa sull’attività di metà legislatura. Oltretutto questa mozione, evidentemente, non ha convinto neppure tutti i deputati che l’hanno presentata tanto è vero che alla vigilia del voto quattro deputati del Movimento 5 Stelle mi hanno rappresentato il loro imbarazzo, mi hanno detto che non sarebbero voluti arrivare alla presentazione della mozione, ma l’avrebbero ugualmente votata” ha detto Musumeci nel corso del suo intervento durante il dibattito d’aula.
Musumeci ha espresso solidarietà al presidente della commissione antimafia Claudio Fava, “vittima degli attacchi politici ricevuti a Roma”, durante un’audizione sul caso Antoci di fronte alla commissione parlamentare guidata dal grillino Nicola Morra.
Il presidente alza la voce quando gli si rinfaccia la nomina di un assessore della Lega all’Identità siciliana. “Ho il diritto per legge di nominare gli assessori che ritengo essere legati a me da un vincolo di fiducia e che abbiano un minimo di competenza, non accetto veti da nessuno”.
“Il Movimento 5 Stelle ha definito la Lega come un partito che ‘schernisce ed offende il popolo italiano’ – ha detto Musumeci – ma se ne sono accorti solo negli ultimi giorni? È la stessa Lega con la quale il Movimento 5 Stelle è stata al governo del Paese per un anno, e con la Lega ha diviso banco e sottobanco. Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che non ha il diritto di criticare la Lega, che non è il mio partito ma è un partito del centrodestra dal 1994, ha guidato l’Italia in questi anni con ruoli di grande responsabilità e come tutte le altre forze del centrodestra ha sostenuto fin dal primo momento la mia campagna elettorale”.
Numerose le reazioni. “Una mozione errata nella forma e carente. Presentata con la convinzione che non avrebbe sortito alcun effetto. La critica a Musumeci ci sta tutta ed è riassumibile nel non avere voluto cambiare le radici del male, ma in questo istante è solo operazione di marketing per un pugno di like. Ciò nonostante, noi siamo opposizione e quindi abbiamo votato a favore della sfiducia ma con un gesto simbolico espresso dalla presidente Valentina Palmeri. Abbiamo voluto smascherare questa pantomima. Soltanto pensare di far cadere il governo in questo delicato momento di crisi economica significa aver perso il contatto con la realtà e cioè dalle vere necessità di cittadini e imprenditori, ma così non va per niente, bisogna cambiare rotta” afferma il gruppo di Attiva Sicilia.
Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana “davanti ad una mozione di sfiducia che è solo una iperbolica apologia delle mistificazioni propalate dalle opposizioni, non si può tacere. Occorre dire chiaramente come la mozione sia inammissibile giuridicamente e insussistente per i contenuti palesemente non veritieri”.
“Si contesta al presidente Musumeci persino la nomina di un assessore della sua stessa maggioranza. Con eccezionale strabismo, da parte dei Cinquestelle, si condanna l’ingresso della Lega nella Giunta regionale, definendo la nomina di Samonà moralmente inaccettabile, dimenticando invece che gli stessi grillini con la Lega e con Salvini hanno costruito e retto il governo nazionale fino allo scorso anno. Da poltronisti quali sono, i grillini cosi come i deputati del Pd non hanno titolo per condizionare le prerogative del Presidente della regione che ha avuto anche l’arduo compito di nominare il successore di un’impareggiabile figura quale è stata quella del compianto assessore Sebastiano Tusa”.
“La Regione? Una nave senza nocchiero che naviga a vista”. È questo il sintetico giudizio espresso dal capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, nel corso dell’illustrazione della mozione di sfiducia a Musumeci per esemplificare i risultati del governo in carica, che al giro di boa non ha ottenuto nessun risultato di spessore. Il capogruppo e i deputati de Luca, Campo, Marano, Sunseri, Zafarana e Cappello hanno elencato in aula gran parte delle azioni e inazioni di un governo che “merita di andare a casa”.
“Un elenco – commenta Pasqua – non certo esaustivo, ma emblematico per illustrare ai siciliani tutte le colpe di un esecutivo che si è ampiamente dimostrato non all’altezza della situazione e che non è stato in grado di portare a temine una riforma, che sia una, a dispetto delle roboanti dichiarazioni dispensate a destra e a manca da Musumeci in campagna elettorale. Era giusto che i cittadini sapessero”.
“Musumeci – continua Pasqua – definisce la nostra mozione un certificato di esistenza in vita? Dovrebbe esibire quello del suo governo, che ha più volte dimostrato di avere l’elettroencefalogramma piatto. Quantomeno ora sappiamo che ha una maggioranza e che non può continuare a nascondersi”.
Le motivazioni elencate nella mozione sono tantissime. “Si va – dice Pasqua – dalla catastrofica gestione della cassa integrazione in deroga, al disastro del settore rifiuti, dalla mancata redazione dei piani di rientro del disavanzo, alla scriteriata gestione dei fondi europei, a quella, altrettanto fallimentare, delle partecipate, dalle nomine sbagliate, alla totale assenza delle tanto strombazzate riforme, fino alla consegna dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana alla Lega, un partito che da sempre mortifica ed oltraggia il popolo siciliano”.
“Anche volendoci sforzare – conclude Pasqua – al giro di boa della legislatura non troviamo veramente nulla di buono e basta guardarsi attorno per rendersene conto”.
Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, ha definito la mozione di sfiducia “priva di contenuti politici e concepita dal M5S per rifarsi una verginità, la mozione di sfiducia contro il governatore Musumeci è stata pretestuosa e strumentale, una palese perdita di tempo con una solenne bocciatura di chi l’ha proposta”.
“Uno strumento democratico e quindi legittimo è stato svilito e trasformato in questo caso in un attacco politico privo di qualsiasi fondamento e del tutto contrario alla verità dei fatti.”, ha aggiunto Aricò, mentre il capogruppo di FdI Elvira Amata ha bollato la mozione come un ‘mero esercizio di ruolo’, forse, l’unica risposta possibile dei 5 stelle, obbligata dall’essere opposizione”.
Di diverso avviso il Pd. “Da adesso in poi il presidente della Regione dovrà smettere di praticare il suo sport preferito, quello dello scaricabarile: la mozione di sfiducia ha fatto emergere con chiarezza che Musumeci una maggioranza ce l’ha, e quindi non può più accusare il parlamento per il suo immobilismo”, ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

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