Razza: “A Catania ventuno attuali positivi”. La turista: “Qui nessuno sta attento”

L'assessore sul Covid nella provincia: "Troppa rilassatezza". Pogliese: "No ad allarmismi". Una donna si lamenta sulla pagina social della Regione VIDEO 1-2


“In città e nella provincia di Catania abbiamo attualmente 21 positivi al Covid: 6 casi sono riconducibili al focolaio familiare di Misterbianco, 2 dei quali si trovano ora a Pedara, e 8 a quello registrato nella periferia cittadina. Abbiamo 113 contagiati in isolamento e 6 ricoverati al San Marco: uno di questi è in terapia con respirazione assistita”.
Questi i numeri forniti dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nell’incontro con i giornalisti al PalaRegione di Catania per fare il punto della situazione sul coronavirus nella provincia etnea: “I due cluster sono entrambi d’importazione: in un caso di tratta di un lavoratore che ha avuto un contatto con un formatore che proveniva dal Nord Italia e nell’altro si tratta di un soggetto che arrivava dal Kazakistan”.
“Il virus continua a circolare – rileva Razza – produce bassa ospedalizzazione, ma necessita di un’azione di verifica dei contatti e di circoscrizione degli eventuali focolai”.
“Tutto questo – prosegue l’assessore – ci suggerisce 2 cose: c’è un po’ troppa rilassatezza, si ha la percezione che il problema non esista più mentre, al contrario, il contagio anche familiare ci dice che la rapidità di infezione resta elevata. Ciò deve indurre i cittadini ad adottare con cautela e prudenza tutti gli accorgimenti comportamentali che tuttora sono da ritenere indispensabili. Indossare la mascherina e mantenere il distanziamento sociale resta importante”.
“Dobbiamo riprendere a vivere – aggiunge Razza – ma dobbiamo anche sapere che bisogna proteggere le nostre attività dal rischio che una maggiore diffusione del contagio possa produrre nuove restrizioni sul territorio. E’ fondamentale che chi viene posto in isolamento resti a casa. Ci è capitato di constatare che in alcuni casi non è stato così: c’è pure chi era andato a comprare le sigarette. Sono comportamenti inaccettabili e costituiscono reato”.
“Le segnalazioni sui ritardi al centro unico per le prenotazioni all’Asp di Catania? Al Cup c’è stata una grande inefficienza, ho chiesto all’azienda di intervenire. Il direttore generale sta emanando un provvedimento di revoca dell’attuale aggiudicatario. Se, nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica, il soggetto che ottiene l’incarico si dimostra non all’altezza, la pubblica amministrazione ha il dovere di rescindere il contratto. Lo stiamo facendo in queste ore”.
Una turista, secondo il racconto dell’assessore, ha scritto sul canale social della Regione siciliana per lamentarsi: “Mi sono scaricata l’app, mi sono registrata sul sito, giornalmente do le mie condizioni di salute però io vengo da fuori e mi comporto in questo modo ma non vedo analoga attenzione da parte delle persone che entrano in un bar, un ristorante o un supermercato”. Razza ha dato “ragione” alla turista, ringraziandola “per aver aderito alle indicazioni della Regione” e aggiungendo l’intenzione di “accogliere le sue segnalazioni sotto il profilo dello stimolo per poter trasmettere un maggiore livello di attenzione”.

Sulla situazione catanese è intervenuto pure il sindaco Salvo Pogliese: “La comprensibile preoccupazione per la ripresa del contagio nella provincia non ha motivo di suscitare allarmismo, anche perché ho rilevato la costante azione di tracciamento messa in atto dai presidi sanitari, che sta efficacemente isolando i marginali casi di diffusione del virus. Tuttavia, ritengo condivisibile il richiamo alla prudenza nei comportamenti a cui hanno fatto riferimento gli esperti virologi e lo stesso assessore Razza”.

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