No a stabilizzazione: ‘Dusty ci ha ripensato’. La replica: “Siamo stupiti, l’accordo c’è”

Catania. I sindacati attaccano l'azienda che si occupa di rifiuti: "Clamorosamente disattesi i patti su 16 lavoratori". Ma la società smentisce

CATANIA – “Clamorosa marcia indietro della Dusty: Nonostante l’accordo firmato con i sindacati nella primavera scorsa, non saranno 31 ma soltanto 15 i lavoratori che verranno stabilizzati”. La comunicazione dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Catania – spiegano Alfio Leonardi, coordinatore regionale Igiene ambientale Fp Cgil, Corrado Tabita di Usb ed Emanuele Parisi di Fast Confsal – è arrivata al termine di un incontro avuto con l’azienda oggi pomeriggio, “nel corso della quale è stato ribadita la nuova scelta aziendale motivata con una non ben definita ‘difficoltà organizzativa’”.
“Già venerdì organizzeremo le prime assemblee dei lavoratori per informarli di quanto sta accadendo – dicono i rappresentanti sindacali -. Siamo costernati e amareggiati. Disattendere accordi sindacali e istituzionali non è di certo un segnale di rispetto delle regole. All’azienda era anche stata data la possibilità di procedere con la formula delle 24 ore, ma l’ipotesi non ha poi avuto seguito; e anche per questo siamo perplessi rispetto a quanto ci è stato comunicato. Non vorremmo che il via libera dei mesi scorsi sia arrivato solo per mantenere un clima sereno utile alla formazione della nuova società Green team srl. Purtroppo questa vicenda avrà un seguito”.
Dopo poche ore la replica della Dusty: “Siamo stupiti. Non soltanto respingiamo ogni accusa di ‘clamorosa marcia indietro’ e di “disattendere gli accordi sindacali e istituzionali’, ma ne dimostriamo la loro infondatezza perché l’accordo è stato raggiunto ieri sera con il consenso di tutte le parti e verrà siglato domani, giovedì 23 luglio”, afferma l’amministratore Rossella Pezzino de Geronimo, aggiungendo come l’incontro di ieri con i sindacati sia stato indetto “proprio allo scopo di trovare una soluzione condivisa”.
“Ci rincresce che le affermazioni dei sindacati vadano nella direzione opposta all’obiettivo comune, cioè quello di operare insieme le migliori scelte nell’interesse dei lavoratori, che sono il nostro capitale umano. Non comprendiamo il loro essere ‘costernati e amareggiati’ per un passo indietro che non c’è mai stato”.

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