Insegue e ferisce vicino con un coltello

Catania. Lite in un condominio di Librino per un parcheggio: la vittima ha evitato il peggio liberandosi con una mossa di karate

CATANIA – I carabinieri di Catania hanno arrestato il 66enne catanese Salvatore Privitera, pregiudicato, con l’accusa di lesioni personali aggravate e porto di armi od oggetti atti ad offendere. La vicenda, che solo per un soffio non ha avuto ben più tragiche conseguenze, si è svolta in viale Grimaldi, nel popoloso quartiere di Librino.
I carabinieri sono arrivati sul posto allertati da una telefonata di una donna al 112 che parlava dell’accoltellamento del marito, appena avvenuto, ad opera di un vicino di casa. Sul posto hanno trovato sulle scale del palazzo la vittima, un 69enne, sanguinante alle mani ed al polpaccio sinistro. Il vicino, un condomino dal carattere irascibile che in più d’una occasione aveva già avuto alterchi con i residenti, è stato immediatamente individuato e bloccato sulla rampa di scale d’accesso al suo garage.
L’uomo era in evidente stato d’agitazione e i militari, dopo aver effettuato una perquisizione personale, hanno effettuato la ricerca anche all’interno del suo garage dove è stata trovata l’arma descritta dalla vittima, un grosso coltello appuntito e lungo ben 43 centimetri dei quali 29 di sola lama ben affilata. La lite era nata da un banale motivo legato a un parcheggio in area condominiale e la vittima, invitata dal suo aggressore a spostare la sua autovettura, si è trovata improvvisamente la lama puntata all’addome ed è riuscita a evitare il peggio liberandosi con una mossa da karate.
Privitera, però, non si era dato per vinto riappropriandosi subito del coltellaccio e quindi ferendo al polpaccio la sua vittima, graziata ancora una volta stavolta dalla moglie dell’aggressore che si è interposta tra i due impedendo al marito di proseguire oltre l’azione. La vittima, trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, ha riportato una “ferita lacero contusa da coltello a mani e arto inferiore sx” con una prognosi di 12 giorni. L’aggressore invece, come disposto dal giudice, è stato collocato agli arresti domiciliari.

scroll to top