Crediti fasulli per raggirare il fisco, arrestati professionisti e imprenditori

Guarda i volti degli indagati Catania: sigilli a 11 società, sequestro di beni per 9 milioni di euro. In carcere il commercialista Antonio Paladino, coinvolto nella trattativa per il club rossazzurro I NOMI - VIDEO - FOTO


CATANIA – La Guardia di finanza di Catania ha eseguito 24 arresti, 21 dei quali ai domiciliari, e sei misure interdittive di un anno nei confronti di 30 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, reati tributari e indebite compensazioni aggravate dalla partecipazione di professionisti.
Le Fiamme gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno sequestrato anche undici società commerciali utilizzate coinvolte nell’inchiesta della Procura di Catania e beni per equivalente per 9,5 milioni di euro.
L’operazione si è svolta anche nelle province Milano, Roma, Viterbo e Latina. Le indagini, condotte tra febbraio 2019 e aprile 2020, hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi di cui oltre 9,5 milioni utilizzati per indebite compensazioni.
Tra gli arrestati c’è il commercialista Antonio Paladino, nome noto in città per aver curato recentemente gli interessi della Sigi, società (ovviamente del tutto estranea alla vicenda) fattasi avanti per rilevare il Calcio Catania, ed essere stato indicato dalla medesima come futuro vicepresidente vicario in caso di acquisizione del club.
GLI INDAGATI. Le persone arrestate condotte in carcere sono:
Antonio Paladino (cl. 1963), commercialista, quale Presidente dell’Associazione Datoriale Confimed Italia (ente di organizzazione di datori di lavoro con sede dichiarata a Roma e uffici amministrativi a Catania);
Gaetano Sanfilippo (cl.1977), dipendente dello Studio Professionale “Paladino”, diretto collaboratore di Paladino in Confimed Italia;
Andrea Nicastro (cl.1974), libero professionista esercente l’attività di “consulente amministrativo” a disposizione della Confimed Italia.
Agli arresti domiciliari i seguenti professionisti attestatori per la loro opera di certificatori di crediti inesistenti:
Paolo Bigi (cl. 1958) libero professionista esercente l’attività di “consulente amministrativo” e S. G. (cl. 1964), commercialista; entrambi operativi su Roma;
Giuseppina Licciardello (cl. 1960), commercialista domiciliata a Catania;
Pasquale Toscano (cl. 1966), commercialista operativo su Latina con studio a Napoli, il quale non risulta tra i soggetti abilitati al rilascio del visto di conformità;
Daniele Nicotra (cl. 1982), commercialista domiciliato a Catania;
Gian Mario Gallo (cl. 1966), commercialista con studio a Segrate, il quale non risulta tra i soggetti abilitati al rilascio del visto di conformità.
Ai domiciliari anche i seguenti soggetti, in quanto rappresentanti legali ed amministratori delle società coinvolte nel fraudolento schema evasivo:
Salvatore Debole (cl. 1957), amministratore di fatto dell’Istituto di Vigilanza Privato A.N.C.R. avente sede a Belpasso, società beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti erariali per 2,9 milioni di euro;
Giuseppe Vetrano (cl. 1959), rappresentante legale della “Delivery Express s.r.l.s”, con sede in Catania (CT), esercente l’attività di “trasporto di merci su strada”, società beneficiaria della cessione di crediti IVA fasulli compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari per 450.000 euro;
Gesualdo Piazza (cl.1975), rappresentante legale di “San Francesco Società Cooperativa”, con sede in Caltagirone, esercente l’attività di “altri servizi per la persona” società beneficiaria della cessione di crediti IVA fasulli utilizzati per la compensazione di 1 milione di euro di debiti erariali;
Fabrizio De Santis (cl. 1961), rappresentante legale della “Pachira S.r.l.”, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di “cura e manutenzione del paesaggio, compresi parchi e giardini”, con sede a Roma, “portatrice” di crediti IVA inesistenti utilizzati per compensazioni per oltre 2,5 milioni di euro;
Maria Rosa Crocco (cl. 1958), rappresentante legale della “B suite società cooperativa”, la quale dichiarava quale attività (ora cessata) quella di “pulizia generale (non specializzata) di edifici”, già con sede in Rignano Flaminio (RM), anch’essa “generatrice” di crediti Iva fasulli utilizzati per compensazioni con debiti tributari non onorati;
Carlo Noto (cl. 1965), rappresentante legale della “Quattrotempi S.r.l.”, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di “organizzazione di convegni e fiere”, con sede a Roma, anch’essa società strumento per la compensazione di crediti di imposte non esistenti;
Roberto Pes (cl. 1965), rappresentante legale della “La Cartomatica S.r.l.”, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di “servizi connessi a tecnologie informatiche”, con sede a Roma, anch’essa società utilizzata per generare la compensazione di imposte per 1,3 milioni di euro;
Pietro Guardabascio (cl. 1964), quale rappresentante legale di “Il Garofalo  S.r.l.s.”, con sede a Roma ed esercente l’attività di “ipermercato”, società strumentale alla formazione di crediti tributari inesistenti da compensare con debiti tributari non assolti;
Sebastiano Di Meo (cl. 1951), rappresentante legale della società “Di Meo S.r.l.s”, azienda che dichiarava quale attività (ora cessata) “l’installazione di impianti per la distribuzione del gas”, con sede a Napoli, anch’essa società utilizzata per generare una compensazione di imposte a favore dell’Istituto di Vigilanza Privato A.N.C.R.;
Cosimo Damiano Gallone (cl. 1982), attualmente detenuto preso la Casa circondariale di Verona per rapina aggravata, rappresentante legale di “C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa”, avente quale attività il “trasporto di merci su strada” con sede in Pero (MI), anch’essa società veicolo per la creazione di crediti IVA fasulli;
Mario Barrella (cl. 1962), anch’egli nella qualità di rappresentante legale della succitata “C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa”;
Marco Maggio (cl. 1979), rappresentante legale di “Job Act Società Cooperativa”, attività dichiarata di “pulizia generale (non specializzata) di edifici”, avente sede a Milano, società cooperativa utilizzata dagli indagati per la creazione di crediti Iva fittizi poi portati in compensazione;
Carmine Pelloni (cl. 1963), rappresentante legale della “Molly Malone 2015 S.r.l.s.”, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di “catering per eventi, banqueting”, con sede in Segni (RM), anch’essa utilizzata per generare la compensazione di imposte per circa 1,2 milioni di euro;
Davide Bertolini (cl. 1975), uno dei rappresentanti legali della “Textile Export S.r.l.”, avente sede in Roma (RM) ed esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di tessuti”, società i cui crediti tributari fasulli sono stati ceduti per favorire l’inadempimento di debiti tributari di soggetti terzi;
Michele Antonio Gerardo Gallo (cl. 1945), anch’egli rappresentante legale della citata “Textile Export S.r.l.”.
Sono stati, invece, raggiunti dal provvedimento del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale:
Claudia Debole (cl. 1983), quale rappresentante legale del già citato Istituto di Vigilanza Privato A.N.C.R.;
Giacomo Celesti (cl. 1970), rappresentante legale della “Business Projects industrial services s.r.l. unipersonale” avente sede ad Augusta ed esercente l’attività di “installazione di impianti telecomunicazioni e elettronici”, beneficiaria di crediti IVA fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 3,9 milioni di euro.
Federico Risicato (cl. 1974), rappresentante legale della “Vigil Service s.r.l.” con sede in Belpasso (CT), quale società beneficiaria di crediti IVA fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari effettivi per 62.000 euro;
Michele Spera (cl. 1967), rappresentante legale della “RE. POINT s.r.l.” avente sede a Ragusa, esercente l’attività di “altre attività di servizi connessi a tecnologie informatiche”, società beneficiaria di crediti IVA fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 105.000 euro;
Rita Gianformaggio (cl. 1993), rappresentante legale della “New Solar s.r.l.” avente sede a Catania esercente l’attività di “altre attività di consulenza amministrativa”, società beneficiaria di crediti IVA fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari complessivi per 252.000 euro;
Renato Balsamo (cl. 1953), rappresentante legale della “Ariel Società cooperativa Sociale” avente sede a Catania ed esercente l’attività di “altri servizi di sostegno alle imprese”, società anch’essa beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 450.000.
IL SISTEMA. L’indagine trae spunto da una verifica eseguita nell’istituto di vigilanza privata Ancr srl di Belpasso, dalla quale emersero indebite compensazioni per oltre 2,8 milioni di euro. Allargando il fronte degli accertamenti, militari del nucleo di Polizia economica finanziaria delle Fiamme gialle di Catania hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi. Al centro del ‘giro’ la Procura di Catania ritiene ci sia l’associazione di datori di lavoro Confimed Italia, con sede a Roma e uffici a Catania, il cui presidente, Antonino Paladino, è stato arrestato.
La Confimed, ricostruisce la Procura, “disponeva di professionisti incaricati di apporre il ‘visto di conformità’ nelle dichiarazioni attestanti i falsi crediti erariali, offriva ai propri convenzionati gravati da debiti tributari, la possibilità di beneficiare di crediti erariali inesistenti proponendo un fideiussore svizzero, non abilitato a svolgere attività finanziaria in Italia, per garantire le operazioni commerciali”. Infine “incassava in nome e per conto delle accollanti o cedenti gli ingenti corrispettivi pattuiti”.
Gli associati, sostiene l’accusa, “sfruttavano la possibilità di alleggerire la propria posizione debitoria con l’Erario, ottenendo un vantaggio economico pari ad almeno il 20% del carico impositivo dovuto”. Inoltre, ha accertato la Gdf, “vi erano anche imprese ‘portatrici’ di crediti Iva certificati che in realtà erano soggetti economici inesistenti”. Queste le società raggiunte dal provvedimento cautelare del sequestro impeditivo delle quote societarie: “Pachira S.r.l.”, “B suite società cooperativa”, “Il Garofalo S.r.l.s.”, “Di Meo S.r.l.s”, “Job Act Società Cooperativa”, “Quattrotempi S.r.l.”, “La Cartomatica S.r.l.”, “Ariel Società cooperativa Sociale”, “C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa”, “Molly Malone 2015 S.r.l.s.” e “Textile Export S.r.l.”.

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