Ponte, approfondimento in corso

La ministra De Micheli alla Camera: "Il governo sta valutando, tra qualche mese la decisione definitiva sulla realizzazione"

ROMA – Sul ponte sullo Stretto di Messina è in corso un “approfondimento” che “richiede un’attenta valutazione delle problematiche tecnico – costruttive, delle ricadute occupazionali, ambientali e trasportistiche e, più in generale, degli esiti di una puntuale analisi costi/benefici”.
“A questo seguirà una compiuta verifica e valutazione dell’opera da parte di tutte le forze politiche e dei territori interessati.” ha detto la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli in question time al Senato, aggiungendo che “al termine di questa analisi, che potrà durare qualche mese, potrà essere assunta la decisione relativa all’eventuale realizzazione dell’opera e conseguentemente al finanziamento complessivo”.
Il senatore Faraone (Italia Viva) spinge il governo. “Di analisi costi/benefici ne sono state fatte a centinaia: adesso è il momento delle scelte e sul Ponte sullo Stretto, che voglio chiamare Ponte del Mediterraneo perché davvero può renderci protagonisti in quell’area, bisogna decidere. La nostra richiesta al governo è che il cantiere venga aperto entro questa legislatura”.
“Se ponessimo all’esame del voto di quest’aula la costruzione del Ponte sono certo che passerebbe con una larga condivisione. Ed è questo il momento di partire perché adesso disponiamo di una quantità ingente di risorse che provengono dall’Europa: che sono tante sì, ma non anche “una tantum”. La riposta non può essere ancora quella della necessità di ulteriori analisi costi-benefici o di verificare le ricadute occupazionali e sociali: siamo pieni di studi che nella stragrande maggioranza concordano nell’affermare che il Ponte sia un’opera strategica per collegare l’Europa con il Mediterraneo, così come lo è la realizzazione, di pari passo, di infrastrutture digitali, indispensabili per ogni ambito della nostre vita, dal lavoro alla scuola, ed ancora insufficienti o inesistenti in ampie aree del Paese, sopratutto al Sud. Dobbiamo gettarci alle spalle l’idea che in Italia non si possano fare grandi opere senza incorrere in dinamiche corruttive: penso che Expo o il Ponte di Genova abbiano dimostrato che un efficiente controllo delle istituzioni può fare la differenza e che il nostro Paese è in grado di realizzare grandi sfide” conclude l’ex ministro renziano.

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