Peschereccio affondato, nuova autopsia

Sarà riesumata la salma di Giuseppe Lo Iacono, una delle tre vittime della Nuova Iside. In corso indagini sulla scatola nera della petroliera Vulcanello

PALERMO – Sarà riesumata la salma di Giuseppe Lo Iacono, il marinaio morto nella tragedia del peschereccio Nuova Iside affondato al largo tra San Vito Lo Capo e Ustica. La moglie assistita dall’avvocato Aldo Ruffino ha chiesto che venisse effettuata l’autopsia sul corpo del marito per chiarire le cause della morte.
Al momento era stata eseguita solo l’autopsia sul corpo di Matteo Lo Iacono l’altro componente dell’equipaggio che il cui corpo il mare ha restituito. L’esame eseguito sul corpo di Matteo Lo Iacono aveva sollevato qualche dubbio sulla morte del marinaio, confermando l’ipotesi dello speronamento del peschereccio da parte di qualche imbarcazione. Sulla morte dei pescatori la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Vincenzo Amico e delegata alla guardia costiera.
Sono in corso indagini sul passaggio della nave Vulcanello, un’imbarcazione utilizzata per il trasporto del carburante, battente bandiera italiana. Al momento i pescatori hanno notato che negli ultimi giorno la nave della Marina Militare utilizzata per le ricerche subacquee non si trova più nel tratto di mare dove sarebbe scomparso il peschereccio affondato nella notte tra il 12 e il 13 maggio. A bordo della Nuova Iside oltre a Matteo Lo Iacono, il cugino Giuseppe c’era anche il figlio Vito, 27 anni, ancora disperso.

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