Il leghista siciliano cantava le SS di Hitler, scoppia la bufera sull’assessore Samonà

L.Cil. Una raccolta di poesie diventa un caso. Polemiche all'Ars: "Salvini intervenga. Il giovanotto va curato" . La replica: "Scoop e amnesie"

CATANIA – “Guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra. Nel sacrificio dell’ultima Thule. Monaci dell’onore”. E sopra i versi il titolo: “Schutz Staffeln”, le famigerate Ss.
Un articolo del Fatto Quotidiano sull’assessore della Lega, Albertò Samonà, designato ai Beni culturali e all’identità siciliana, mette nuovamente in imbarazzo la giunta Musumeci. L’autore della poesia pubblicata a pagina 33 del volume “Le colonne dell’eterno presente” della casa editrice Ila Palma nel 2001, è proprio Samonà, da settembre 2018 responsabile del settore cultura per la Lega in Sicilia e autore un mese fa di un duro attacco al presidente Mattarella sulle commemorazioni del 25 aprile: “Nessuna parola sui morti di coronavirus. In compenso ha ribadito che l’antifascismo è un valore”.
Era un post su Facebook, fatto sparire in fretta e furia dopo la nomina ad assessore, come l’omaggio a Stefano Delle Chiaie, leader dell’eversione di destra negli anni 70. “Di Samonà si conosceva la passione esoterica, esercitata in un contesto massonico, sia scrivendo numerosi articoli sul Notiziario Massonico, sia da iscritto al Grande Oriente d’Italia, come ha ammesso recentemente anche se adesso, ha detto, “non lo sono più” sottolinea il giornale.
Il pezzo fa clamore e genera indignazione anche tra i deputati regionali all’Ars. “Mi aspetto che la Lega chiarisca, ai suoi massimi livelli, se l’autore di tali abominevoli espressioni ed apprezzamenti possa rimanere al suo posto o se piuttosto non vada velocemente e caldamente invitato a dimettersi – commenta Mariana Caronia parlamentare del Carroccio siciliano – Credo che solo il pronto allontanamento di chi offende la storia e le vittime del nazismo possa valere da dimostrazione della distanza della Lega da queste ideologie”.
Il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava, invece, si scaglia contro Musumeci. “Un giovanotto che scrive versi in onore delle Schutz Staffeln, ovvero le SS, va curato. Il presidente Musumeci, fascista mai pentito, invece se l’è scelto come assessore alla cultura. Lo avevamo scritto due settimane fa e lo ripetiamo: Alberto Samona, massone in sonno ed esegeta mai pentito di Delle Chiaie, va rispedito a casa a studiare la storia. Oppure Musumeci cambi nome all’Assessorato: non più all’identità siciliana ma “alla difesa della razza”.
Sulla vicenda interviene anche il M5s. “Ex massone, leghista e, a quanto pare ora, pure cantore delle SS di Hitler. Certo, l’assessorato ai Beni culturali e all’identità siciliana non poteva trovare mani peggiori di quelle dell’assessore Samonà cui essere affidato. Se quanto riportato dal Fatto Quotidiano sull’ultimo, contestatissimo, acquisto della giunta di governo regionale dovesse risultare vero, Musumeci avrebbe solo due cose da fare: chiedere innanzitutto scusa alle vittime del nazismo e un secondo dopo rimuovere Samonà. Questa è la classica goccia che fa traboccare il vaso della decenza, già, per la verità, abbondantemente ricolmo”.
“Abbiamo avuto – affermano i deputati 5 stelle – il dispiacere di leggere solo i versi riportati dalla testata e tanto ci basta per rimanere sconcertati. Lo stesso ci aspettiamo da Musumeci, visto che persino rappresentanti della Lega all’Ars hanno chiesto ai vertici del partito di Salvini di prendere le distanze dall’assessore. Il resto dovrebbe essere consequenziale: revoca immediata della delega”
L’assessore Samonà parla di “scoop e amnesie” e replica su Facebook. “Nell’articolo odierno si decontestualizza, facendo sembrare ciò che non è, dando l’impressione di simpatie politiche del sottoscritto che non esistono. Giusto per fugare ogni dubbio su come la penso e sulla mia storia personale, mi preme ricordare, che – cosa che ovviamente l’articolo non scrive – nel gennaio 2009 in occasione della Giornata della Memoria, su impulso dell’Aned. associazione dei Deportati, insieme, fra gli altri, a Dario Fo tenemmo una conferenza all’Accademia di Brera a Milano per lanciare una petizione proprio per scongiurare la demolizione del Memoriale, il suo spostamento dal campo di Auschwitz e la cancellazione della memoria”

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