Ars, via libera alla sburocratizzazione e pieni poteri al governo in caso di emergenze

Sì al ddl Sammartino-Micciché, ma la coalizione di Musumeci inserisce un emendamento che dà al presidente la possibilità di commissariare la Regione

PALERMO – L’Ars approva il Ddl sulla semplificazione amministrativa con 32 voti favorevoli e 24 contrari. Si tratta del disegno di legge presentato dall’onorevole Luca Sammartino, sostenuto totalmente dal presidente dell’Assemblea Gianfranco Micciché e firmato da tutti i capigruppo in aula. Contrari PD, M5S ed il gruppo Attiva
“Una nuova pagina per la nostra #Sicilia – commenta il primo firmatario e deputato di Italia Viva – Per chiedere permessi ed autorizzazioni e per ottenere pagamenti basterà una semplice autocertificazione, l’amministrazione sarà più veloce e trasparente e sarà più facile completare le infrastrutture. Con meno burocrazia più fiducia nei cittadini e nelle imprese e più opportunità di sviluppo”.
Sammartino parla di “un cambiamento epocale, necessario per la crescita della Sicilia e per il benessere dei cittadini. La palude burocratica non rallenterà più le nobili azioni di chi vuole creare valore nella nostra bellissima terra”.
“Praticamente, si tratta del “modello Genova” importato in Sicilia per lasciarci alle spalle le epoche delle incompiute. Oggi la Sicilia fa un passo in avanti, e lo fa insieme a tutti i siciliani che possono contare su regole certe e procedure veloci nelle procedure amministrative. Da regione lumaca vogliamo diventare regione locomotiva dello sviluppo” afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
A favore hanno votato tutti i partiti della maggioranza che sostiene il governo Musumeci. L’iter di approvazione è diventato più complicato perché proprio i sostenitori del presidente della Regione hanno provato a disinnescare il ddl dell’opposizione senza però riuscirci nei tempi. Il governo ha così presentato un emendamento che di fatto dà pieni poteri al governo in caso di emergenze dichiarate dalla Regione, non terremoti e pandemie, ma anche per problemi infrastrutturali, economici e ambientali nominando dei commissari straordinari.
Durante le dichiarazioni di voto la discussione è stata monopolizzata dal nuovo articolo 2 sulle emergenze introdotto successivamente dal governo Musumeci. La norma è figlia dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 che ha posto l’esigenza, per i parlamenti regionali come quelli di Puglia o del Trentino Alto Adige e naturalmente della Sicilia, di avere pieni poteri per attuare interventi veloci e mirati.
“Le nuove misure di semplificazione e sburocratizzazione e l’ulteriore valorizzazione del silenzio-assenso, delle autocertificazioni e della conferenza dei servizi garantiranno l’accelerazione dei procedimenti amministrativi e saranno fondamentali per la ripresa economica in Sicilia dopo l’emergenza Coronavirus” afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di Diventera’Bellissima, firmatario del disegno di legge “Disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti amministrativi e per la realizzazione di interventi infrastrutturali urgenti” approvato dall’Assemblea regionale siciliana.
“Molto importante – aggiunge – anche la possibilita’ che la giunta regionale possa decretare lo stato di crisi e di emergenza al verificarsi di eventi che richiedono risposte tempestive ed efficaci. Inoltre il governo Musumeci ha voluto garantire un iter più celere per la realizzazione di opere infrastrutturali e per la riqualificazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di edifici scolastici di proprieta’ degli enti locali. Pertanto, definirla ‘legge di criminali’ e augurare ‘le manette’ come ha fatto il Pd in aula è molto grave. Altro che ‘prevaricazione’ o ‘disprezzo per gli assetti democratici’, questa legge e’ nell’interesse dei siciliani e quei deputati dell’opposizione che non l’hanno votata favorevolmente se ne assumeranno la responsabilità politica, per loro e’ un’occasione perduta”.
Critici PD e M5s. “Non condividiamo l’idea di introdurre poteri commissariali ‘permanenti’ per bypassare le leggi regionali” ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo Dem, nel corso della seduta d’aula di oggi. “Abbiamo espresso voto contrario perché i poteri commissariali mortificano il ruolo del Parlamento e della pubblica amministrazione. Oltretutto questa legge non ‘semplifica’ la burocrazia, la sostituisce con procedure commissariali che derogano alle leggi. Il governo Musumeci dimostra disprezzo per gli assetti democratici”.
“Questa legge introduce un principio pericolosissimo – aggiunge Antonello Cracolici – si stabilisce che in nome di ‘emergenze autodichiarate’ si potrà derogare alle leggi regionali vigenti. Questo ddl era nato in un modo ma è stato trasformato, cosi com’è creerà problemi normativi, altro che semplificazione!”.
Durissimo il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giorgio Pasqua: “Stiamo creando un mostro mettendo insieme cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Non vogliamo essere responsabili di una “norma Frankenstein” che peggiora le condizioni di vita dei cittadini siciliani”.
“Siamo partiti per semplificare la vita dei cittadini e abbiamo finito per regalare poteri speciali al presidente della Regione – dicono i componenti della Commissione Affari Istituzionali all’Ars Gianina Ciancio e Salvatore Siragusa – Chi ha votato questa legge si assumerà la responsabilità di essersi spogliato delle proprie prerogative per dare libera mano ad un uomo solo al comando, che nella fase dell’emergenza ha dimostrato di non essere per nulla all’altezza”.
“Inconcepibile mettere nelle mani del presidente della regione qualunque esso sia, 24 mesi di capacità gestionale d’emergenza. Avremmo fatto bene ad attendere le riforme del Governo Conte che opereranno una tangibile semplificazione degli appalti”.
“Per sburocratizzare, bisognerebbe togliere le leggi anziché ingarbugliare la Sicilia con altre norme. Per questo motivo il nostro collega Giovanni Di Caro ha presentato un ordine del giorno per l’istituzione di una commissione speciale sul tema. Sburocratizzare, significa snellire, non aggiungere leggi e leggine che complicano tutto”.
“Una legge partita male e finita nel peggiore dei modi. Avevamo già espresso diversi dubbi in commissione, dove abbiamo contribuito a migliorare il testo per salvare il salvabile, ma prendiamo atto che a fronte della nostra buona volontà non c’è stata correttezza e linearità nell’iter che ha portato all’approvazione del testo. Con un colpo di mano, infatti, il governo Musumeci ha forzato le procedure parlamentari per inserire, con la complicità di Miccichè e Sammartino, norme di cui non si era mai discusso in commissione” concludono.

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