“Mi scuso con la comunità ebraica, vent’anni fa ero un’altra persona”

Poesia sulle Ss. L'assessore Samonà: "Stima per l'estremista Delle Chiaie? E' morto". Salvini: "Preferisco i poemi di Leopardi"

PALERMO – “Se la comunità ebraica è irritata chiedo scusa, ci mancherebbe. Per me il nazismo è stato un orrore della storia, come il comunismo. Quella mia poesia? Avevo vent’anni in meno, non sono quello di allora; undici anni fa presi parte a con convegno a Milano, c’era anche Dario Fo, contro lo smantellamento del memoriale italiano ad Auschwitz”. L’assessore leghista ai Beni culturali in Sicilia, Alberto Samonà, torna sulle polemiche scatenate da un versetto di una poesia che scrisse anni fa e che fa riferimento alle Ss.
I giornalisti gli chiedono di un suo post in cui manifestava stima all’estremista nero Stefano Delle Chiaie. “È morto – risponde l’assessore -, non è una questione di stima. Appartiene, come altri, ad anni ormai sepolti. L’Italia dovrebbe uscire dai veleni e dall’odio reciproco”.
Sulla vicenda viene coinvolto anche Matteo Salvini durante la sua visita a Bagheria, dove il leader della Lega è contestato da un gruppo di Sardine. “Ai poemi di Alberto Samonà preferisco quelli di Leopardi – dice l’ex ministro -. Non ho letto le sue poesie e non le leggerò. Fortunatamente nazismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia, sono la stessa feccia”.

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