Traversate con minacce di morte

Due giovani scafisti tunisini arrestati ad Agrigento, sono accusati di aver agevolato lo sbarco di 51 connazionali

AGRIGENTO – Due tunisini, di 23 e 21 anni, sono stati fermati dalla Squadra mobile di Agrigento per favoreggiamento della immigrazione clandestina e tentata estorsione ad un altro tunisino che non era riuscito a pagare per intero il costo della traversata in Sicilia.
Non mancavano anche minacce di morte per chi cercava di ribellarsi. I due fermati sono stati ritenuti responsabili dell’ingresso in Italia, dalla frontiera marittima di Lampedusa, di 51 immigrati a bordo di un barcone.
Gli scafisti, che si trovavano al centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana, erano stati segnalati per atteggiamenti violenti verso altri connazionali nel periodo in cui stavano trascorrendo la quarantena a bordo della motonave Moby Zazà. Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli.

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