Scuderi: “Nulla da cui fuggire”

L'ex vicepresidente del Catania spiega le sue dimissioni: "Intollerabile che Cda fosse tacciato di lassismo, se il club ancora esiste è grazie al lavoro del consiglio"

“Non avevo nulla da cui fuggire”. A dieci giorni dalle sue dimissioni dalla vicepresidenza del Calcio Catania, l’avvocato Ignazio Scuderi spiega in una nota le ragioni del suo congedo dal club etneo difendendo il proprio operato all’interno del Consiglio di amministrazione.
“Sono in debito con i tifosi – spiega Scuderi – in relazione alle motivazioni che mi hanno indotto alle dimissioni. Ovviamente, non avevo nulla da cui fuggire. E’ stato invece, fermo il diritto dell’organo giudiziario di esercitare le proprie azioni, intollerabile per me – e credo per l’amministratore – che il Consiglio di Amministrazione fosse tacciato di lassismo, senza che peraltro si fosse a conoscenza dell’impegno che abbiamo profuso. Il tutto, con la possibilità di un commissariamento”.
“Cari tifosi – continua l’ormai ex vicepresidente della società rossazzurra – scusando la presunzione, se il nostro Catania ancora esiste è grazie al lavoro ed alle legittime scelte del Consiglio. Altrimenti, alla luce della normativa federale, che ben conosco, il Catania avrebbe perso l’affiliazione ed oggi non parleremmo di nulla, tantomeno della rinascita del Catania  (a parte il danno per i creditori). Sempre rossoazzurro, Ignazio Scuderi”.

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