L’assessore Razza ai 58 sindaci del Catanese: “Posti letto anti Covid in ogni ospedale”

Esclusa l'ipotesi di creare strutture ad hoc giudicate costose e non risolutive

CATANIA – Creare posti letto anti Covid-19 in tutti gli ospedali siciliani e avviare le progettazioni per il potenziamento delle strutture esistenti entro settembre, anziché creare strutture ad hoc che costerebbero tantissimo e comunque non risolverebbero il problema posti.
E’ la linea esposta dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, alla Conferenza dei 58 sindaci della città Metropolitana di Catania, presieduta dal sindaco Salvo Pogliese, alla presenza del direttore generale dell’Asp, Maurizio Lanza, per un confronto sull’opportunità, avanzata da alcuni primi cittadini, di creare uno o ospedali Covid come struttura autonoma esterna agli ospedali.
“Nella fase di gestione dell’emergenza Coronavirus – ha ricostruito Razza – tra i punti fermi dettati dalle linee guida suggerite dagli infettivologi siciliani c’è proprio l’esclusione dell’utilizzo di strutture non collegate direttamente con gli altri servizi ospedalieri pubblici di pronta emergenza e trattamento sanitario o l’utilizzo di strutture private”.
L’assessore ha anche spiegato che in base a questo orientamento degli esperti infettivologi non è stata ritenuto conveniente la riapertura e trasformazione in centro Covid-19 dell’ex clinica Basile dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, anche perché “in quello spazio esiguo possono entrare soltanto 30 posti letto in totale, compresi 6 di terapia intensiva”.
“Il sistema sanitario territoriale siciliano deve essere perfettamente organizzato entro settembre – ha detto Razza -. Molto è stato già fatto nei mesi scorsi, superando grandi difficoltà dovute all’emergenza. Adesso la situazione è migliorata e siamo in grado di proteggere i sanitari e la popolazione con i dispositivi di protezione adeguati, dotando inoltre le strutture di rianimazione degli ospedali distribuendo cento ventilatori polmonari attesi nei prossimi giorni”.
“Grazie alla linea dura del rigore e della prudenza del governatore Nello Musumeci che ha emesso provvedimenti di chiusura di porti e aeroporti il sistema sanitario siciliano ha retto al diffondersi dell’epidemia ed ha evitato occasione di contagio d’importazione”.

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