“Multe per chi non usa la mascherina, problema delle distanze per i lidi”

Musumeci: "Tante persone girano senza, non escludo sanzioni. Stabilimenti balneari? Siamo per i tre metri e mezzo tra un ombrellone e l'altro" VIDEO

Riaprono oggi negozi, ristoranti, bar e parrucchieri dopo il lungo lockdown per l’emergenza coronavirus. In Sicilia il governatore Musumeci ha firmato ieri la nuova ordinanza che recepisce il decreto del presidente del Consiglio nato dopo l’intesa con le Regioni.
Nell’ordinanza di Musumeci spicca l’obbligatorietà, nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, dell’utilizzo di mascherina dai sei anni in su. Il governatore, intervenendo alla trasmissione Omnibus su La7, ha sottolineato l’importanza di questo punto: “Per ora non abbiamo posto alcuna sanzione per chi gira senza mascherina, ma ho visto tante persone che girano senza e non escludo nei prossimi giorni di prevedere sanzioni”.

Poi si è soffermato sulla posizione del collega campano De Luca: “Ha voluto dare clamore a uno dei temi maggiormente dibattuti in questi giorni, questa sorta di braccio di ferro tra Roma e le Regioni. Noi abbiamo chiesto autonomia e questo vuol dire soprattutto responsabilità, significa capacità di assumere l’onere delle conseguenze, sia positive sia negative. Il governo su questa tesi ha tergiversato, ha perso tempo e abbiamo perso una notte insonne nel confronto con Roma, ma alla fine le linee guida che noi regioni avevamo proposto al presidente del Consiglio sono diventate materia del premier”.
“A parte un po’ di teatralità – ha sottolineato Musumeci – la verità è che l’Italia non è un territorio omogeneo, anche dal punto di vista del dato epidemiologico e questo è sotto gli occhi di tutti. Il Mezzogiorno se l’è passata meglio. La riapertura rappresenta una molla psicologica, qui siamo al deserto dell’economia, ognuno spera di poter guardare avanti con un minimo di prospettiva. Davanti abbiamo due domande: quanti posti di lavoro perdiamo? Quante vite umane perdiamo? Sono due facce della stessa medaglia e nessuno può dare una risposta certa, perché non abbiamo esperienza, non abbiamo parametri con i quali rapportarci. Credo sarà necessario rapportarci con il dato epidemiologico e se il dato dovesse subire variazioni si dovrà intervenire subito, senza aspettare Roma, ma oggi in Sicilia respiro un’aria nuova, è tornato il sorriso in bocca”.
“La politica – ha proseguito Musumeci – deve assumersi la responsabilità di decidere, dopo aver ascoltato i consulenti ma non è lo scienziato che può definire una norma, questo purtroppo è accaduto ed è una manifestazione evidente della mancanza di fiducia nelle Regioni. E’ chiaro che noi governatori siamo i primi a dover mantenere l’equilibrio, visto che viviamo di consenso e il consenso si ottiene se determiniamo il controllo del contagio e se determiniamo la ripartenza. Questo a Roma non lo hanno capito tutti”.
Musumeci è poi tornato a parlare a Storie Italiane su Rai 1: “AbbiGliamo preso tempo per l’apertura degli stabilimenti balneari e nei prossimi giorni incontrerò i gestori, perché ancora non sono chiare le linee guida. Il problema  è quello delle distanze, noi siamo per i tre metri e mezzo di distanza tra gli ombrelloni. Le spiagge libere le demanderemo alle competenze dei comuni e sono loro che dovranno dirci se hanno i vigili urbani per controllarle. Nelle linee generali alcune competenze le affidiamo ai sindaci perché solo loro possono dirci se hanno il personale necessario”.
“Siamo pronti – ha aggiunto il governatore – ad accogliere i turisti. Speriamo che anche loro siano responsabili. Dopodomani vedrò i sindaci delle nostre isole minori, stiamo cercando di comprendere insieme quali misure mettere in atto”.

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