Coldiretti: “Basta scatolette e surgelati”

Dopo l'uscita dal lockdown riparte la caccia ai cibi freschi e a chilometro zero

ROMA – La spesa contadina è crollata in Italia del 61% per effetto del lockdown che ha limitato gli spostamenti dei consumatori e costretto alla chiusura di mercati degli agricoltori e agriturismi. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza coronavirus con la riapertura dei farmers market di Campagna Amica in tutta Italia nel primo week end dopo il lungo periodo di quarantena che ha costretto gli italiani nelle case e stravolto i consumi alimentari con il boom negli acquisti di conserve di tonno (+17%), ortaggi surgelati (+28%) e legumi in scatola (+36%) secondo elaborazioni su dati Ismea.
“Un momento atteso – sottolinea la Coldiretti – da quasi sei italiani su dieci (59%) che hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese nell’ultimo anno in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali, freschi e di stagione a chilometri zero direttamente dai produttori. Con la Fase 2 è ripartita oltre la metà dei farmer market per una rete di Campagna Amica che mette a disposizione delle famiglie circa 1.200 mercati contadini a livello nazionale sia all’aperto che al chiuso con una varietà di prodotti che – spiega la Coldiretti – vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro.
Acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale in un momento di difficoltà”, ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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