Asp Siracusa nel programma nazionale di ozonoterapia anti-Covid

di Nuccio Sciacca - La strumentazione necessaria donata dal Fondo sociale ex-Eternit

L’Unità operativa Terapia del Dolore dell’Asp di Siracusa grazie alla collaborazione del reparto Malattie Infettive è stata individuata dall’Azienda sanitaria Universitaria Friuli Centrale insieme a poche altre in Italia, quale Centro di sperimentazione per la somministrazione di ozonoterapia sistemica adiuvante nel contrastare l’infezione del virus su pazienti Covid-19 positivi.
Il Fondo sociale ex Eternit assieme a Federfarma provinciale ha così deciso di donare l’apparecchiatura necessaria e alla consegna ufficiale di questo strumento per la somministrazione Gaet (Grande Auto Emo Terapia con ossigeno-ozono) hanno partecipato il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, i direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Salvatore Iacolino, il direttore degli Affari Generali Lavinia Lo Curzio, i componenti del Fondo sociale ex Eternit Ezechia Paolo Reale e Silvio Aliffi, il presidente provinciale di Federfarma Salvatore Caruso, il direttore del reparto Malattie Infettive Antonella Franco e la responsabile dell’Unità operativa Terapia del Dolore Marilina Schembari.
A spiegare l’utilità del Gaet è la responsabile dell’Unità operativa Terapia del Dolore Marilina Schembrari: “La valutazione della letteratura in materia, della pregressa esperienza cinese e dei risultati incoraggianti osservati sui primi pazienti trattati in Italia a Brescia, Roma e Udine, hanno identificato un miglioramento delle condizioni cliniche di pazienti affetti da Covid-19, in specifiche fasi di malattia, fino alla dimissione precoce, dopo trattamento adiuvante con ozono sistemico rispetto alla sola terapia farmacologica. Gli effetti biologici di questo gas, quando somministrato tramite Gaet, sono ampiamente dimostrati da numerosi studi in molti stati patologici, specie dolorosi, come la fibromialgia e l’artrite reumatoide”.

“In particolare, la procedura consiste nel prelievo di sangue e successiva reinfusione endovenosa dopo adeguata miscelazione con il gas estemporaneamente prodotto con apparecchiatura certificata – ha proseguito Schembari -. L’effetto di un ciclo di sedute migliora la capacità di trasporto dell’ossigeno nell’organismo, esercita una azione immunomodulante, antiedemigena e antitrombotica. L’azione antibatterica e antivirale è confermata dal Ministero della Sanità dal 1993”.
“Inoltre ha azione sugli scambi metabolici e sull’aggregabilità piastrinica, effetti idonei a contrastare la patologia Covid-19 e frenare la cascata ‘citochinica’ che culmina nella patologia tromboembolica. Anche Siracusa ha intrapreso questo percorso sperimentale che utilizza tale tecnica aggiuntiva ai trattamenti farmacologici su pazienti in varie fasi di malattia. Superata la fase acuta, tocca occuparsi dei pazienti cronici dato che almeno il 30% dei guariti da Covid-19 sviluppa problemi respiratori cronici. Si sta pensando di tracciare percorsi terapeutici per questi pazienti, utilizzando nuovi protocolli sempre da realizzare in multicentrico”, ha concluso Schembari.

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