Bombe tedesche nell’antico palmento

di Tonino Demana. La scoperta in un terreno a San Gregorio durante interventi di scerbatura. Zona off limits. FOTO

SAN GREGORIO (CATANIA) – Gli echi della Seconda guerra mondiale rimbombano ancora a San Gregorio. A distanza di 75 anni dalla conclusione del conflitto, tre pezzi di artigliera per cannoni tedeschi antiaerei sono stati stati rinvenuti in un vecchio palmento del 1882 di via Terzora. Singolare il modo in cui sono stati riportati alla luce. In vista della stagione estiva e quindi per limitare il rischio incendi, il Comune di San Gregorio aveva intimato la ripulitura delle sterpaglie al proprietario, il barone Spitaleri, che ha prontamente avvisato una ditta specializzata per la pulizia del terreno, quasi del tutto ricoperto di rovi.
Mentre un mezzo meccanico stava operando nel perimetro del palmento è saltato fuori un grosso pezzo metallico, probabilmente anche urtato dal Bobcat. A poca distanza sono stati recuperati altri ordigni bellici. Il rumore ha richiamato l’attenzione di un operaio che resosi conto della situazione ha subito avvisato il proprietario del terreno. A sua volta sono stati allertati polizia municipale e carabinieri. Questa mattina, i tre pezzi di artiglieria sono stati presi in consegna dagli artificieri e dal Nucleo anti-sabotaggio che procederanno in una zona sicura alle operazioni di brillamento. L’area resta comunque interdetta per la possibile presenza di altri residuati bellici.
“Durante la Seconda guerra mondiale – ricorda il sindaco di San Gregorio, Carmelo Corsaro – il palmento di via Terzora, complesso rurale costituito da cantina, casa rurale e corte annessa, di interesse etno-antropologico particolarmente importante, unico a doppio torchio latino nella zona, è stato sito di postazione militare italo-tedesca. Nell’attiguo palmento fu installata una postazione antiaerea e anti navale con pochi uomini, ma capaci da tenere a bada il cannoneggiamento delle navi anglo-americane nelle baia di Catania nel luglio del 1943”.
Alcuni testi storici rivelano che la postazione fu strategica dal punto di vista militare per via della sua posizione. Fra le azioni di sabotaggio, organizzate da Donovan, amministratore della Ducea di Nelson ma agente dei servizi inglesi, e affidate ad Antonio Canepa (comandante Evis nella Sicilia orientale) vi fu quella di colpire la “batteria di San Gregorio” oltre ai caccia tedeschi di stanza a Gerbini. Quelle bombe, apparentemente innocue nel terreno, hanno riportato alla mente gli orrori della guerra, ancora viva per molti anziani del paese.

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