Uccide il cane legato all’auto, gogna social per le avvocatesse che lo difendono

Minacce di morte e insulti sessisti alle legali dell'imprenditore di Priolo che si è giustificato con un'amnesia

AGRIGENTO – Due avvocatesse di Agrigento – Donata Posante e Graziella Vella – hanno ricevuto minacce di morte e insulti sessisti per avere assunto la difesa di un imprenditore di Priolo, accusato di avere ucciso un cane legandolo alla sua auto e trascinandolo per alcuni metri. Il sessantenne, indagato dalla procura aretusea, si è giustificato dicendo di non averlo fatto in maniera volontaria e di avere messo in azione l’auto senza ricordarsi che aveva legato il cane per non farlo fuggire.
“Si tratta di un evento – avevano spiegato le due avvocatesse – che per, quanto impressionante anche per le immagini diffuse sul web, non è stato volontariamente posto in essere dal nostro assistito. Il cane infatti non è randagio ma era accudito da circa 15 anni dall’indagato”.
Posante e Vella hanno ricevuto insulti indirizzati pure ai loro familiari: “Fate questo per i soldi. Il vostro assistito è una m…”, si legge in uno dei commenti più “gentili”.
Il processo sommario sui social prosegue e c’è chi etichetta come “assassine” le avvocatesse o augura loro di fare la stessa fine del cane. “Si tratta di comportamenti di una gravità inaudita che verranno ad uno ad uno denunciati alle autorità ma che non ci fanno desistere. Ricordiamo a tutti quanti lo ignorano che la difesa – hanno spiegato – è un diritto riconosciuto dalla Costituzione che spetta ad ogni individuo”.

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