“Stretto: poche corse e troppa ressa”

La denuncia della Uil Messina: "Traghetti ridotti da 78 a 8 al giorno, è il caos". E De Luca spinge: "Blindiamo la Sicilia" VIDEO

I traghettamenti sullo Stretto di Messina e le condizioni di sicurezza ad essi legati continuano a fare discutere.
L’ultima denuncia arriva da Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pippo Calapai, Segretario generale Uil Fpl di Messina: “L’estrema esiguità delle corse delle navi traghetto nello stretto di Messina, ridotte da 78 a sole 8 giornaliere, sta trasformando quella che sembrava la soluzione del problema in un serissimo elemento di crisi coniugato ad enormi rischi per la salute pubblica: gli assembramenti e il caos che giornalmente caratterizzano gli imbarcaderi di Messina e Villa S.G. non sono più tollerabili”.
“E’ del tutto evidente – prosegue la nota – che l’assoluta ed oggettiva insufficienza delle corse delle navi traghetto non permette il trasporto dei tantissimi pendolari dello Stretto, in primis dei numerosi operatori della sanità, che quotidianamente si devono spostare tra le due sponde e che non possono essere considerati carne da macello”.
Anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, è tornato a farsi sentire sull’argomento: “Che dobbiamo fare per blindare la Sicilia? Vogliamo essere tranquillizzati sugli ingressi. La nostra gente deve ripartire in sicurezza, dotata di mascherine, guanti e gel sanificante. Ci vogliono controlli seri. Musumeci adotti la nostra banca dati e si comporti come ha fatto il presidente della Regione Sardegna, dove per entrare bisogna prenotarsi 48 ore prima, spiegare il motivo e indicare il Comune nel quale si trascorrerà la quarantena”.

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