Sicilia, linea dura sui domicili

Confermato il divieto delle consegne la domenica e nei festivi. M5s: "Provvedimento incomprensibile". Fissati paletti per acquisti nei negozi per bambini

PALERMO – Niente consegne a domicilio di domenica o nei festivi, mentre è consentita nelle giornate infrasettimanali. Una circolare della Protezione civile regionale, firmata ieri sera dal dirigente Calogero Foti, conferma la linea “dura” del governatore Nello Musumeci per contenere il contagio da Covid-19.
Proprio il cibo d’asporto, come emerso da una indagine della Cgia di Mestre, sta consentendo a 4.499 aziende della Sicilia di ridurre le perdite di fatturato. Per numero di imprese che fanno questo tipo di servizio la Sicilia è terza in Italia, dopo Lombardia ed Emilia Romagna.
“Resta confermata la chiusura domenicale e nei giorni festivi di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole compresi i servizi di consegna a domicilio, consentiti solo per i farmaci, i prodotti editoriali e i combustibili per uso domestico e per riscaldamento”, si legge nella circolare. “I sindaci, sulla base di esigenze riscontrate localmente – si specifica – possono regolamentare in senso restrittivo l’orario di esercizio delle attività commerciali nelle giornate consentite”.
Una decisione che la deputata regionale del M5s Jose Marano contesta: “E’ davvero incomprensibile la ratio del provvedimento del governo regionale, che penalizza bar, pasticcerie, pizzerie e paninerie che cercano di lavorare e che hanno compiuto tanti sforzi per adeguarsi e restare sul mercato. La Sicilia, tra l’altro, è la prima Regione del Mezzogiorno per le attività d’asporto, quasi 4.500, e così il governo Musumeci penalizza 4.500 imprenditori e tanti nuovi lavoratori che hanno trovato impiego nel trasporto di cibo a domicilio. Già risultava poco comprensibile la scelta di vietare il trasporto del cibo a domicilio per Pasqua e Pasquetta. Questo ennesimo provvedimento non trova alcuna giustificazione: perché il resto della settimana è consentito e soltanto la domenica no? Invitiamo il presidente a rivedere la sua scelta”.
La Protezione Civile ha inoltre chiarito in una circolare che genitori, nonni, parenti o amici che intendano acquistare capi d’abbigliamento per bambini dovranno recarsi nei negozi da soli: prima di comprare devono prendere tutti gli accorgimenti necessari per evitare eventuali cambi o resi di merce.
“Per gli spostamenti per l’acquisto dei beni consentiti vale la regola che gli stessi possano essere effettuati al massimo una sola volta al giorno da un singolo componente del nucleo familiare – si legge nella circolare – Considerata l’attuale fase emergenziale, nel caso di acquisto di capi di abbigliamento per bambini, appare opportuno consigliare l’adozione di accorgimenti utili ad evitare cambi e resi”.

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