Seconde case ancora proibite

La ministra De Micheli conferma il divieto di spostamento verso abitazioni diverse da quella principale e aggiunge: "Chi ha legami affettivi stabili si potrà vedere, ma niente pranzi di famiglia"

“Non si possono raggiungere le seconde case. Mi sembra di aver capito che ci sia qualche presidente di Regione che lo sta ipotizzando, ma nell’ambito di questo Dpcm non è possibile raggiungere le seconde case”.
Così la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, intervistata a “La vita in diretta”, risponde a uno dei principali dubbi interpretativi del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.
Nel testo è sparito un divieto che nel Dpcm del 10 aprile – che consolidava il lockdown – era scritto nero su bianco: “Resta vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanza”.
Nel decreto del 10 aprile, inoltre, veniva confermato il divieto di rientro nella propria residenza o domicilio. Il “no” alle seconde case, nel Dpcm del 26 aprile, non c’è.
La ministra De Micheli ha dunque confermato la disciplina vigente precisando inoltre che per quel che riguarda in rapporti interpersonali “i congiunti sono persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, anche se non formalizzati sul piano giuridico, quindi penso anche ai fidanzati. E’ del tutto evidente che una dicitura così ampia è legata alla responsabilità delle persone, ma è arrivato il momento che dentro legami stabili di affetto ci si possa rivedere”.
“Non sarà possibile però fare i pranzi familiari, ma singolarmente ci potremo finalmente rivedere – ha aggiunto – Prima riusciamo ad azzerare il contagio, prima ci vedremo con continuità, ma ho idea che il divieto di assembramenti ci sarà ancora”.

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