Plaia desolata: “Non dormo la notte”

di Tonino Demana. Il Covid stravolge i piani degli operatori balneari catanesi. Il presidente del Sib: "Tante incognite, ma anche qualche segnale positivo" VIDEO

Non è stata così desolata e triste neanche nelle più fredde giornate di inverno, il 25 aprile in tempi di coronavirus alla Plaia di Catania batte ogni record e rimarrà nella mente e negli occhi per molto tempo, forse per sempre.

“Non dormo la notte, giro e mi rigiro nel mio letto per cercare di capire che stagione balneare dovremo organizzare – rivela Ignazio Ragusa, presidente del Sib -. Di sicuro sarà un’estate particolare, carica di dubbi e incertezze, ma abbiamo l’obbligo di provarci, ovviamente rispettando tutte le norme sanitarie che ci verranno prospettate per l’emergenza coronavirus. L’esenzione dei canoni demaniali per i gestori dei lidi balneari per il 2020 e l’abbattimento del 50% per il 2021 votati in commissione bilancio all’Ars da soli non bastano; le banche devono darci una mano e concederci il credito, solo così potremo ripartire e cercare di raddrizzare la stagione”.
“Guardo il mare e spero – prosegue Ragusa -: questa mattina mi sono recato al lido e assieme ai miei collaboratori ho cercato di immaginare qualche soluzione, ma aspetto qualche giorno perché in assenza di direttive certe voglio evitare di fare passi falsi o lavori inutili. Mi confortano le telefonate che ricevo, in molti vorrebbero rinnovare l’abbonamento e temendo restrizioni cercano e chiedono informazioni per prenotarsi. C’è chi chiede sdraio ed ombrellone più vicino possibile al mare”.

Ma a che distanza l’uno dall’altro? E il secondo? E il terzo? E le cabine, come dovranno essere allestite? Di sicuro non ci saranno assembramenti in spiaggia, il Covid 19 cambierà usi e costumi.
scroll to top