Mancato rispetto lockdown e speculazioni, multe a tappeto da Catania a Palermo

Sequestro di mascherine, aperte agenzia immobiliare di Casteldaccia e pizzeria di Augusta. In due beccati a pescare nel porto etneo

Controlli a tappeto, sequestri di mascherine, speculazioni, mancato rispetto del lockdown, un corollario di infrazioni in tutta la Sicilia che da quasi due mesi combatte la sua battaglia quotidiana contro il coronavirus. A Palermo, la guardia di finanza ha sequestrato 520 mascherine e denunciato l’amministratore di un’impresa nel commercio all’ingrosso di altri prodotti alimentari per il reato di manovre speculative su merci vendute con ricarichi esorbitanti. Il titolare della società produttrice, con sede a Partinico, avrebbe approfittato della carenza sul mercato di presidi individuali di protezione, imponendo un prezzo di vendita maggiorato.
Controlli mirati della guardia di finanza anche a Catania. In pochi giorni sono state controllate 530 persone e 240 esercizi commerciali, constatando l’inosservanza degli obblighi volti al contenimento dell’epidemia di coronavirus da parte di 29 cittadini ed un commerciante, mentre due soggetti sono stati sorpresi mentre facevano pesca sportiva nell’area portuale.
L’uomo aveva acquistato in una locale sartoria, dal mese di marzo oltre 5.400 mascherine – tra l’altro risultate prive del parere di conformità da parte dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Inail in deroga alla normativa sul commercio ad 1 euro rivendendole poi sul mercato locale tra i 2,80 euro e i 3,50 euro ciascuna. L’amministratore della società è stato denunciato alla Procura di Palermo con l’accusa di manovre speculative su merci che punisce chiunque ponga in essere manovre speculative su merci di prima necessità, che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 516 a 25.822 euro. Le mascherine in magazzino sono state sequestrate.
I finanzieri hanno multato la titolare di un’agenzia immobiliare a Casteldaccia aperta nonostante le restrizioni per l’emergenza Covid 19. I clienti della società hanno affermato di essere stati convocati nella sede per ritirare una caparra precedentemente versata relativa ad un affare immobiliare non andato a buon fine. L’agenzia immobiliare non è tra le attività essenziali elencate dalle norme vigenti in materia di contrasto alla diffusione dell’epidemia, per questo è scattata la multa che va da 400 a 3.000 euro nonché la sanzione amministrativa accessoria della chiusura temporanea per un periodo massimo di 30 giorni. I militari hanno applicato d’ufficio la chiusura temporanea dell’attività. I due clienti sono stati multati poiché circolavano senza valida necessità.
Ad Augusta, è stato multato il titolare di una pizzeria del centro poiché sorpreso nella vendita diretta agli avventori, il così detto take away non ancora consentita dal vigente quadro normativo. I carabinieri hanno chiuso l’attività e, oltre alle sanzioni elevate, hanno avanzato alla Prefettura di Siracusa proposta di sanzione accessoria di sospensione dell’attività commerciale, che se sarà irrogata decorrerà dalla fine del lockdown.

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