Crac Sicilia: perdite da 5 e 10 miliardi. Regione mette in campo una task force

Stimato un crollo del fatturato delle imprese tra il 10% e il 20%: varato uno speciale gruppo di lavoro

Una speciale task-force per coordinare le misure finanziarie ed economiche necessarie a fronteggiare l’attuale crisi provocata dall’emergenza Coronavirus in Sicilia. Il governo Musumeci ha formato un apposito gruppo di lavoro, insediatosi, stamane, a Palazzo Orleans a Palermo.
Il team, costituito con un decreto dell’assessore all’Economia Getano Armao, è formato dal ragioniere generale della Regione, dai dirigenti generali dei dipartimenti Finanze, Programmazione e Attività produttive e dalle Autorità di gestione dei Fondi europei e nazionali e dall’Autorità regionale dell’innovazione tecnologica, oltre che dal capo di Gabinetto vicario del presidente Musumeci.
A coordinare la struttura – alla quale non spetterà nessun compenso – sarà Benedetto Mineo, già capo dell’Agenzia delle dogane e ai vertici di Equitalia. Il dirigente regionale, che in passato ha guidato anche il dipartimento Finanze, avrà il compito di pianificare e monitorare lo stato degli interventi e rendicontare al governo, avvalendosi delle strutture tecniche regionali e dell’assistenza tecnica sui fondi disponibili nei vari dipartimenti.
Il dipartimento dell’Economia della Regione ha preso come riferimento uno studio del Cerved che delinea uno scenario terribile: per le imprese in Sicilia si prospetta una ecatombe, con perdite di fatturato, complessive, stimate tra i 5,1 e i 10,5 miliardi di euro.
Due gli scenari ipotizzati: base e pessimistico. Se l’emergenza dovesse terminare a maggio, le perdite per il sistema produttivo sarebbero del 9,6%, con un calo di fatturato di 5,1 miliardi; nell’ipotesi peggiore, con l’emergenza fino a dicembre, la contrazione arriverebbe al 19,7% con un crollo del fatturato di 10 miliardi e mezzo. I settori più in sofferenza sono quelli degli alberghi e delle agenzie di viaggio: nel primo caso le perdite vengono stimate tra il 37,5% e il 73,3%, nel secondo tra il 35,5 e il 68,8%.
“Questo scenario induce a riflettere sulla necessità di programmare iniziative di carattere finanziario economico più forti ed integrate a livello regionale”, si legge nel rapporto dell’assessorato all’Economia. Un ulteriore studio realizzato dal servizio statistica ed analisi economica della Regione siciliana, a inizio marzo, ha stimato che, limitatamente al periodo febbraio-maggio di quest’anno, in Sicilia la riduzione delle presenze turistiche genererà una perdita economica sul valore aggiunto di oltre 700 mln di euro (pari all’11,4% dei consumi turistici del 2019), e la perdita di 13.600 posti di lavoro.

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