Maturità il 17 giugno: ‘Esami saranno così’

La ministra Azzolina: "Crediti, argomenti, riparazioni, vi dico tutto. E a settembre la scuola deve ripartire"

ROMA – Il giorno della data dell’esame di maturità sarà il 17 giugno “e l’esame orale partirà da un argomento che non sarà una tesina ma un argomento da cui partiranno scelto con i loro prof. Si parte da un argomento di indirizzo”. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lo ha spiegato a Skuola. net.
“L’esame di stato non è un interrogatorio ma l’apice di un percorso non può riguardare quanto non è stato fatto. I crediti prima della pandemia erano 40, poi c’erano gli altri 60 legati alle prove. Ora deve essere valorizzato il percorso di studi di più: quel 60 saranno i crediti dai quali gli studenti potranno partire e 40 la prova orale. Questo sarà un giusto riconoscimento all’impegno. Poi ci sarà la possibilità di far sì che l’esame orale partirà da un argomento che non sarà una tesina ma un argomento da cui partiranno scelto con i loro prof”, ha detto la ministra.
Per la ripresa “sto lavorando: a settembre a scuola si deve assolutamente tornare, stiamo pensando a varie opzioni, nessuno pensi non si stia lavorando. La scuola è uno dei primi pensieri dell’intero governo: lavoriamo per far sì che a settembre si torni nella massima sicurezza se abbiamo chiuso adesso è per fare si che a settembre si tornasse in massima sicurezza oggi non potevamo farlo per i dati epidemiologici ma a settembre vogliamo sentire la campanella nelle nostre aule. Qualche medico ha paragonato questo periodo allo Yemen alla Siria, qui ci difendiamo da un nemico invisibile”.
Azzolina ha parlato anche delle riparazioni: “Più si studia oggi, meno si deve recuperare domani. Lo dicevo anche ai miei studenti: studiate oggi e non dovete studiare d’estate. La didattica a distanza ha avuto successo ma non dappertutto. Le valutazioni si faranno: chi aveva 8 avrà 8, chi merita 4 avrà 4 e il prossimo anno bisogna recuperarlo. Lo studente deve maturare conoscenze e competenze. A inizio settembre chi deve recuperare delle competenze lo farà, altrimenti il prossimo anno scolastico sarà il più in salita possibile. Lo studio è sì un diritto ma anche un dovere che non si annulla ai tempi del coronavirus. La scuola è per la costruzione del vostro futuro”.

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