Catania, occhi puntati su disagio e sicurezza

Affollata videoconferenza su invito della prefettura: "Monitoriamo costantemente le criticità economiche e sociali"

CATANIA – Per esaminare e approfondire la direttiva del ministro dell’Interno del 10 aprile scorso, riguardante il monitoraggio del disagio sociale ed economico e l’attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità durante l’emergenza Covid, sono state convocate  a Catania due riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Alla prima svoltasi nel pomeriggio di ieri sono stati invitati in videoconferenza dal prefetto il sindaco, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza, il segretario generale dell’Anci Sicilia, i responsabili di Confindustria, della Confcommercio, della Confesercenti, della Confederazione nazionale dell’artigianato, della Camera di commercio, i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Durante la riunione è stata sottolineata l’esigenza di intercettare per tempo le criticità del tessuto economico sociale e occupazionale che la complessa situazione, determinata dalla diffusione del Covid, può generare nell’intero territorio provinciale.
“Alle difficoltà delle imprese, delle attività economiche, del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi tensioni sociali che con l’impegno responsabile di tutti gli attori devono essere contenute e, se possibile, anticipate nelle risposte”, dice la prefettura. “Peraltro i fenomeni di disagio, correlati a possibili difficoltà della riprese economica e produttiva, possono determinare l’insorgere di condizioni più favorevoli per tentativi di espansione di interessi illeciti e criminali. Tale rischio riguarda in particolare la provincia etnea, già segnata da significative problematiche sociali e occupazionali, da fenomeni di difficoltà istituzionali, come ad esempio il dissesto di alcuni Comuni, e da sacche di marginalità e bisogno”.
Pertanto, è stato ribadito l’impegno di tutti gli attori istituzionali e sociali “con un puntuale e costante monitoraggio delle situazioni di criticità. Bisogna prevenire e contrastare per tempo eventuali forme di “sostegno” nei confronti di imprese, attività commerciali e produttive da parte delle organizzazioni criminali, le quali in tal modo, attraverso il reimpiego di capitali di provenienza illecita, tentano di impadronirsi di aziende e attività commerciali e inserirsi nell’economia legale”.
Particolare vigilanza verrà attuata sulla filiera agroalimentare, alla gestione degli approvvigionamenti e alla distribuzione al dettaglio delle piccole e medie imprese, alla sanità, al comparto turistico-alberghiero e della ristorazione e ad ogni altra filiera economico-produttiva di interesse.
Da diversi rappresentanti delle parti sociali è stato sottolineato il tema della liquidità finanziaria delle imprese e delle iniziative economiche e dell’esigenza che venga agevolata la ripresa e il sostegno delle attività da parte degli Istituti di credito. E ciò anche per evitare e prevenire l’eventuale ricorso a forme di finanziamento illegale, anticamera di inquinamento criminale e di usura.
“Tema altrettanto importante è quello delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori. E’ stato, pertanto, insediato un Tavolo di monitoraggio presso la prefettura con le parti sociali, sindacali e datoriali e con gli enti di volta in volta interessati per esaminare, periodicamente e tempestivamente, le criticità che si manifestano”.

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