Senza turismo si muore, Taormina rialzati

di Tonino Demana. Il coronavirus potrebbe aver compromesso la stagione, ma gli operatori del settore confidano nel brand conosciuto in tutto il mondo  

TAORMINA (ME) – Il colpo è tremendo, quasi da Ko. Ma il pugile, di nome Taormina, deve rialzarsi per sè e per quanti amano la “Perla dello Jonio”, alle prese con l’emergenza planetaria del Covid 19. Un obbligo morale tirarsi in piedi per mostrarsi bella ed attraente come ha sempre fatto. L’immagine del corso Umberto desolatamente vuoto rimarrà per molto tempo negli occhi e nella mente di tutti e probabilmente questo scatto resterà negli annali, ma è il momento di pensare alla fase 2.
Chi vive di turismo non può accettare questa situazione, gli operatori del settore sono come leoni in gabbia, non vedono l’ora di sbranare tutto, il prima possibile. Quando? Si spera presto, magari dal 4 maggio quando la macchina, seppur con mille difficoltà, dovrà rimettersi in moto. La Sicilia ha il clima dalla sua parte, può fare turismo tutto l’anno, quindi la stagione potrebbe protrarsi fino ad ottobre. Naturalmente sarà un’estate particolare con mascherine e guanti a portata di mano, forse più di creme ed abbronzanti.
Difficile fare previsioni, le perdite sono importanti e le festività di Pasqua, che solitamente aprono la stagione turistica, hanno lasciato il primo solco con il commissario di Asm Taormina, Antonio Fiumefreddo, che ha annunciato la cassa integrazione per gli impiegati della principale azienda cittadina che gestisce parcheggi, acquedotto, illuminazione pubblica e funivia.
Coro unanime di richieste di aiuti concreti per le imprese a prevalenza turistica arriva da tutti gli operatori e dai rappresentanti del settore che invocano l’intervento del Governo nazionale. Da Taormina a Letojanni, passando per Giardini Naxos si chiede almeno la sospensione del pagamento dei tributi locali (acqua, rifiuti, suoli pubblici per privati e aziende), provvedimento che consentirebbe di non sottrarre denaro dalle tasche di famiglie e imprese consentendo alle stesse di andare avanti e di avere liquidità per la riattivazione dei cicli di produzione e lavoro.
Migliaia di donne, uomini, famiglie, imprenditori, lavoratori vivono e sopravvivono di luce riflessa, quella che irradia Taormina con i suoi suggestivi vicoli con vista mozzafiato che i più fortunati possono vedere dalle finestre, dai balconi o dalle verande. Per tutti gli altri, comuni mortali, non resta che aspettare la riapertura e la conseguente caduta dei divieti ministeriali per arginare il Covid 19.
E’ vero il virus uccide, ma senza turismo si muore lo stesso, l’affascinante Taormina ne sa qualcosa…

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