In 100 dietro al feretro del fratello del boss. “Cosa pensa De Luca di questa parata?”

A Messina corteo con auto e moto segue la bara di Rosario Sparacio: Fava (Antimafia), Grillo e Corrao (M5s) pungolano il sindaco. La replica: "Macché rito mafioso, solo un carosello di illazioni"

PALERMO – “Mentre in Italia non si celebrano pubblicamente funerali né matrimoni, com’è stato possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il feretro del fratello di un capomafia? Dietro la bara di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c’erano auto, moto, amici”.
Se lo chiede il presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava, commentando la notizia dei funerali “pubblici” del fratello di Luigi Sparacio, boss di Giostra. “Dal sindaco Cateno De Luca sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto – conclude Fava – stavolta è venuto solo il silenzio”.
GRILLO (M5S): “COSA NE PENSA DE LUCA DI QUESTA PARATA?”. Anche l’onorevole Giulia Grillo (M5s) interviene con un post su Facebook: “La criminalità organizzata è privilegiata anche in periodo di lockdown. Migliaia di persone hanno perso i propri cari senza la consolazione di un’ultima carezza, di un ultimo addio. Invece l’altro giorno a Messina, per il fratello dell’ex boss Luigi Sparacio, c’è stato addirittura un corteo funebre con un centinaio di persone a bordo di moto e auto ad accompagnare il feretro. Intanto i cittadini perbene, quelle che escono ogni 10 giorni per fare la spesa e non fanno neanche un passo fuori casa per sgranchirsi le gambe, aspettano di sapere se per ognuna di queste persone siano stati presi dei provvedimenti. Il sindaco De Luca cosa ne pensa di questa parata?”.
CORRAO: “DE LUCA SCERIFFO SOLO COI DEBOLI”. “Che fine ha fatto il sindaco sceriffo di Messina? Niente diretta Facebook con i parenti dei boss? Niente postura mussoliana e spettacolo acchiappalike? Facile fare i forti con qualche cittadino che attraversa lo Stretto per tornare a casa e poi non accorgersi di quel che succede nella propria città”, denuncia l’europarlamentare e responsabile per gli Enti Locali del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. “Quanto accaduto a Messina è davvero intollerabile – prosegue Corrao – Cateno De Luca fa quotidiani show da sceriffo agli imbarchi dei traghetti additando come delinquenti gli automobilisti che fanno rientro in Sicilia e poi consente che nella sua città si riuniscano ed escano in corteo decine e decine di persone per il funerale di parenti mafiosi”, conclude Corrao.
DE LUCA: “UN CAROSELLO DI ILLAZIONI”. “Non si perde occasione per denigrare Messina e i messinesi. Ho appreso che l’on. Giulia Grillo, appartenente al M5s e cittadina messinese, ha pubblicato un post nel quale afferma che a Messina ‘la criminalità organizzata è privilegiata anche in periodo di lockdown’ riferendosi al presunto corteo funebre che sabato scorso, con un centinaio di persone a bordo di moto, accompagnava il feretro del fratello dell’ex boss Luigi Sparacio – scrive De Luca in una nota -. La deputata si chiede anche cosa faccia il sindaco De Luca nel frattempo”.
“Preciso che la notizia è stata immediatamente ripresa da altri deputati regionali e nazionali pentastellati e dall’on. Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia all’Ars. I medesimi, piuttosto che attivarsi personalmente per accertare la verità dei fatti, hanno preferito alimentare delle bieche speculazioni politiche che sono state immediatamente riprese dalla stampa, lasciando intendere che si sia svolto un rito mafioso. Non accetto insinuazioni o accostamenti della mia persona alla mafia o alla criminalità in genere, per cui ho già dato mandato alla PG di identificare gli autori dei commenti su Facebook al post della Grillo, con i quali si esprimono dichiarazioni gravemente offensive nei miei confronti”.
“Se invece di strumentalizzare i fatti per attaccarmi – continua il primo cittadino – si fossero accertati dei medesimi, avrebbero scoperto che venerdì scorso, nel primo pomeriggio, Sparacio Rosario, già gravemente malato, è deceduto all’interno della propria abitazione. Constatato il decesso, trascorse le canoniche 24 ore di osservazione, nel pomeriggio di sabato 11 aprile il feretro è stato trasportato dall’abitazione sita in via del Santo fino al camposanto in via Catania dove è stato deposto in attesa della tumulazione. Non si è trattato né di un corteo funebre né di una celebrazione religiosa, che sono peraltro vietati dalle disposizioni del Dpcm come ribadite dallo stesso arcivescovo di Messina che, da oltre un mese, ha vietato la celebrazione dei funerali”.
“Dunque, quanto in modo becero è definito ‘corteo funebre con oltre cento persone’ non è altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto, in numero non superiore alla trentina. Sulla partecipazione al trasporto del feretro da parte dei parenti e dei soggetti che sono ripresi nelle fotografie diffuse dalla stampa, sta già indagando la questura, alla quale competono in via esclusiva questo genere di attività e sulle quali mi corre l’obbligo di osservare il massimo riserbo, ragione per la quale fino a ora non ero entrato nel merito della questione”.
“Non consento a nessuno – conclude il sindaco peloritano – di confondere il mio doveroso riserbo istituzionale con una forma di silenziosa complicità sui fatti. Stiamo assistendo a un carosello di illazioni che non fanno onore ai deputati regionali e nazionali che le hanno diffuse e alimentate. Non intendo assecondare le strumentalizzazioni di certi politici, che colgono ogni occasione per ricavare un po’ di notorietà e gettare discredito sulla comunità messinese”.

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